Zona rossa e quarantena obbligatoria ancora per qualche giorno. Vo Euganeo, paese di 3500 anime in provincia di Padova, ha cambiato volto negli tuoi tempi e a raccontarcelo è Beatrice Primolan, giocatrice del Real Grisignano costretta nei confini del proprio paese a causa dell’allarme Coronavirus. Premessa necessaria: in casa Primolan stanno tutti bene, tampone negativo. Ma la vita di Bea sta scorrendo in modo diverso dal solito: non può andare a scuola (“e fin qui…”, sorride), per esempio, e soprattutto non può andare ad allenarsi con la squadra.
“Siamo stati “censiti” per vie e quartieri e abbiamo fatto tutti gli esami specifici. Supermercati e farmacie sono rimasti aperti, ma quando usciamo lo facciamo con mascherina e guanti e lungo la strada ci sono posti di blocco dei militari ad ogni angolo. Insomma è tutto abbastanza strano, anche se sotto controllo”.
Atmosfera surreale tutto intorno, ma Primolan non perde di vista l’obiettivo.
“Vado a correre tutti i giorni o col mister saranno guai… non poter stare con la squadra fino a sabato prossimo è la cosa che mi manca di più – ci dice, mentre fa passare il tempo rivivendo le fresche emozioni di Coppa della Divisione. – Devo ringraziare tutte le mie compagne per avuto la possibilità di esserci. Prima che uscissero le 12 convocate ero molto tesa, poi però ho pensato solo a concentrarmi: in semifinale col Montesilvano, si è visto un ottimo primo tempo da parte nostra, nella ripresa – invece – ci siamo piegate alla legge del più forte, ma sono tornata a casa con una bella esperienza in più”.
Dalla serie C alla A nel giro di due anni, grazie ad un talento che il pivot (all’occorrenza laterale) non si stanca mai di coltivare e ai preziosi consigli di chi le sta vicino.
“L’anno scorso era Prando il mio punto di riferimento, quest’anno ho Bisognin a farmi da “mamma”: mi aiuta, mi corregge soprattutto a livello tattico ed è un po’ il mio angelo custode. Con la tecnica me la cavo bene (guardare la forza e la precisione del tiro per credere, n.d.c.), ma per quanto riguarda schemi e diagonali la strada è ancora lunga e io cerco di migliorare ogni giorno: Vanin è una giocatrice che seguo tantissimo, di Lucilèia e Renatinha apprezzo la capacità di essere campionesse senza perdere l’umiltà. A livello personale – continua la 18enne – spero di poter cresce ancora tanto, a livello collettivo – invece – credo in una salvezza diretta senza passare per i playout”.
Non sarà facile strappare punti al Cagliari, ma la blaugrana – relegata al ruolo di tifosa fedelissima almeno fino al match col Noci – ci crede.
“Cosa spero per la trasferta in Sardegna? Che testa e piedi siano connessi, perché quando non lo sono, sappiamo bene quel che accade. Nell’ultima parte con mister Lovo si erano visti miglioramenti e altri ancora se ne vedranno con mister Volpato, seppur con un altro modulo di gioco: la qualità certamente non ci manca – conclude Primolan – ora però bisogna davvero dimostrarlo”.