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La mia banda suona il Rock S01E09

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Ciao Nicola,
ci sono i fallimenti, quelli duri, brutali e senza sconti, quelli che ci inducono a riflettere, tutti.
Quando qualcosa non funziona, la scompongo, l’analizzo, cerco le cause per trovare soluzioni.
Abbiamo ancora un canale YouTube che parla di videogames, lo utilizziamo ora per fare esperimenti.
Videogame e Sport, inteso come competizione.
Pensa, su AGS conservo ancora nella sezione bozze, vecchi articoli frutto di una narrazione di fantasia, basata sulle vicende di atleti che vivevano all’interno di NCAA 09, il videogame di football americano riservato al College  Football.
Sport e Videogame sono stati per me due argomenti, due interessi attigui, la competizione è competizione, ovunque abbia luogo.
Lo sai bene, il buco sul tavolino davanti al tuo televisore è testimone di questa affermazione.
Qualcuno alcuni giorni fa mi ha scritto: “Non mi occupo di bellezza.”
Come ha potuto condurmi questa affermazione, circa una nota giocatrice internazionale, fino allo strumento che analizza le ricerche su Google e YouTube?

A muovermi è stata la curiosità.
Come possono gli esport essere più famosi nei numeri di uno sport vero seppur minore?
Volevo comprendere attraverso l’incontrovertibile strumento dei “numeri” se davvero la bellezza non ha nulla a che fare con il futsal, con lo sport in generale.
Capire cos’hanno questi esport che manca invece al calcio a 5.
Non mi riferisco solo alla bellezza ritratta in consolidati modelli pubblicitari, mi riferisco anche alla bellezza dello spettacolo di questo sport minore, perché lo è meno di ragazzi asiatici sovrappeso che giocano dietro ad un monitor, in fondo i giocatori in sovrappeso li ha anche il futsal.

Quanto è bello davvero il futsal?
Quanti lo vedono?
Quanti cercano notizie su questa bellezza?
Nessuno cerca “freak, mostri, calcio a 5”.

Se lo fa perché usa “calcio a 5”?
Quanti usano invece la parola “futsal”?

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Ho tante domande ma è giunto il momento anche di offrire qualche risposta e a suggermi le risposte abbiamo i dati, incontrovertibili.  L’analisi dei dati compre un periodo di 12 mesi, tralascia i così detti “trend topics”, gli argomenti rilevanti che lo sono solo nel breve periodo.  L’analisi delle fluttuazioni viene eseguita su un periodo più breve, questo è argomento per una analisi diversa da questa.

La parola “Calcio a 5” ha una evidente connotazione nazionale, è ristretta principalmente ai confini territoriali, rimbalza all’interno di un mercato a carattere regionale.
Basilicata, Molise, Abruzzo, Marche e Lazio.
Con percentuali che piazzano le prime tre a molta distanza dalle regioni che inseguono. Sorprende la posizione del Lazio,  una regione nella quale sono radicate testate online di settore con una lunga tradizione.
Il calcio a 5 femminile occupa la quarta posizione delle ricerche collegate alla parola chiave, interessante dato per un mercato in espansione. Potrebbe trattarsi di una bolla, alimentata da un ciclo intenso di notizie recenti.

Quanto un sistema linguistico gergale condiviso aiuta la diffusione del calcio a 5 oppure del futsal?
Sono due parole connesse attraverso le ricerche degli utenti?
La lettura dei dati risponde a molte di queste domande, ne pone altre, suggerisce azioni e suggestioni.

La parola futsal in Italia, attraverso l’analisi delle ricerche effettuate su Google nell’arco degli ultimi dodici mesi, rivela la stretta correlazione con la posizione dominante del portale di calcio a 5 denominato “futsal marche”, quindi “marche” viene aggiunta nella ricerca suggerita dal colosso di Mountain View.
Se non in relazione alla più complessa analisi correlata dei contenuti, le parole ricerche calcio a 5 e futsal risultano scollegate nella fruizione che gli utenti fanno dei stessi.

Situazione più complessa se analizziamo le ricerche attraverso YouTube. Il colosso del video on demand sta attraversando un lungo e travagliato processo di rinnovamento, con una transizione verso un diverso modello di consumo di contenuti. Dal “tubo” spariscono i contenuti in diretta, orientati altrove, cambia il modello di business cercando di portarli indietro, nascono altri player, insomma bisogna tenersi aggiornati.
Non è più il tempo di: “metti su uno”.
Su Youtube, in pochi cercano le partite, molti cercano i video dei trick, vlog, qualche highlights, se mettessi un video di giocatrici che si truccano prima di scendere in campo farei più “views” di un video di Ricardinho.

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I numeri non mentono, la comunicazione del calcio a 5 risulta frammentata, monopolizzata al momento dalla presenza di grosse realtà sportive nelle Marche e in Abruzzo, capitalizzate con intelligenza da alcune realtà editoriali di settore.
Il futsal (calcio a 5) non è uno sport nazionale, non se analizziamo i dati confrontandoli con League of Legends, il videogame competitivo di punta.
LoL ha una diffusione capillare, di genere e semantica, tale da aggredire il calcio, la serie a, quella vera.
Per ridurre una situazione complessa ad una frase, nessuno cerca i protagonisti del calcio a 5 maschile, tutti sanno chi è Kim “Doinb” Tae-sang.

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Queste chiacchierate lunghissime mi lasciano solo con altre domande.

Le ragazze che alleni, abilmente, in considerazione delle abilità motorie di partenza: smetteranno di farsi orrendi selfie dall’alto in basso, in pose sconvenienti negli spogliatoi? Faranno mai un video “how to make up in sports”?
Ho anche domande più generiche, forse domande retoriche, delle quali conosco già la risposta, te le pongo ugualmente.

Quanto l’attuale pianificazione editoriale della comunicazione aziendale di un organo di governo sportivo è efficace?
Quanto la comunicazione istituzionale è supportata da taluni comunicazioni aziendali?
Quanto l’azienda che propaga la comunicazione istituzionale è organica all’istituzione?

C’è vita nell’Universo?
Beh un po’ il sabato sera
{Quelo}

 

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