Una quattro giorni perfetta. Un’Italia in grande spolvero, che ha battuto con merito tutte le avversarie: in maniera nettissima Slovacchia e Repubblica Ceca, e con un’autorità incredibile le padrone di casa dell’Ucraina, già semifinaliste europee circa un anno fa. Per le Azzurre è il secondo titolo della loro storia dopo aver vinto a giugno la Women Futsal Week di Varazdin in Croazia.
“Non eravamo scarse due mesi fa dopo il Portogallo e non siamo diventate dei fenomeni adesso” esordisce con grande chiarezza il Commissario tecnico Francesca Salvatore. “Un dato però è chiaro, stiamo lavorando nella giusta direzione, riuscendo a crescere partita dopo partita, appianando le difficoltà incontrate. L’aspetto mentale ci ha sempre reso difficile la vita ma, via via che mettiamo esperienza internazionale sulle spalle, acquisiamo maggiore consapevolezza. E’ la seconda volta che partecipiamo a un torneo internazionale rispondendo presenti con una vittoria importante. Questo ci dà morale perché le belle prestazioni fanno piacere, ma vincere anche di più”.
Un percorso lineare, con obiettivi ben precisi: “Al di là del valore degli avversari, abbiamo scelto questo torneo progettando un cammino e la tabella è stata rispettata. Abbiamo messo in fila nazioni in crescita come noi ed una delle semifinaliste dello scorso Europeo”.
Spagna, Portogallo, Russia e quell’Ucraina battuta in finale, questo il lotto di partecipanti alla prima fase finale di un Europeo al femminile. Non c’era l’Italia, che però continua a dimostrare di poter valere quel livello: “Il gap con le grandi d’Europa esiste ed è innegabile – prosegue il Ct – ma solo con piccoli passi, certi e condivisi, possiamo provare a ridurlo. La squadra ha mostrato grinta, voglia di fare, attenzione alle richieste tecniche ed estrema serenità. La coppa va in bacheca, ma rimangono chiare sensazioni positive: il lavoro è ancora tanto, e meno male, altrimenti lo sport non sarebbe così bello”.
Il Ct non ama parlare dei singoli, ma dalla trasferta ucraina ne esce una Sara Boutimah super, vincitrice anche del premio come miglior giocatrice: “Vero , non amo parlare del singolo ma il mio plauso, come il riconoscimento da parte delle compagne , va dato a questa giocatrice che, in punta di piedi e con grande umiltà, ha portato nel gruppo qualità e gol. Altra nota di merito: l’Italia è educata, sa farsi rispettare ed è apprezzata dagli avversari, sia quando perde e anche quando vince”.
Crescita continua con in calendario un nuovo appuntamento: a inizio marzo l’Italia torna a casa, giocherà contro la Bielorussia.
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Ufficio Stampa FIGC
