Tanto sudore e fatica, tanta esperienza nei campi alla periferia del futsal che conta, l’approdo alla serie c, la chiamata del Francavilla femminile e un gol che vale tre punti.
Un brevissimo riassunto per raccontarvi chi è Martina Merlenghi, estremo difensore giallorosso: “Come quasi sempre accade, ho iniziato a giocare a pallone davanti scuola con i miei compagni di classe che, vista la mia statura, mi scelsero come portiere. E’ stato amore a prima vista con questo ruolo. Dopo sei anni di calcio a 11 ho iniziato ad appassionarmi al calcio a 5. Ho vestito la casacca del Pescara, squadra con la quale siamo arrivate in Serie A quando ancora non esisteva l’elite (che è sparita ancora n.d.r.). Arriva poi il mio trasferimento a Potenza dove ho giocato sia per la squadra cittadina che per il Rionero. Ritornata in Abruzzo ho dovuto abbandonare per un breve periodo il futsal giocato, quando le esigenze lavorative si sono fatte più pressanti. Un giorno però arriva la proposta del Nora che mi offre la possibilità di tornare a giocare nel ruolo che tanto amo. La maglia di questo Francavilla per me rappresenta un’occasione di riscatto. Quando Marco Tiberio mi ha contattata per propormi un posto in questa squadra, mi sono sentita onorata, fiera e allo stesso tempo spaventata: devo confessare che ho accettato con la riserva mentale di non essere in grado di giocare a questo livello. Tuttavia sto affrontando questo campionato con impegno, dedizione e duro lavoro con l’obiettivo di portare questi colori il più in alto possibile“.
Un duro lavoro che ha ripagato la numero 90 con il gol della vittoria nel quarto turno di campionato contro il Perugia Femminile, gara disputata lontano dalle mura amiche. Un’emozione che è la stessa Martina a raccontarci: “Domenica è stata una partita al cardiopalma e vedere la mia palla calciata verso la porta entrare in rete e realizzare un goal decisivo mi ha fatto sentire e provare un’emozione sconosciuta, una tra le più forti della mia vita se non la più forte. Questo gol vorrei viverlo come un premio a me stessa, come contrappeso in quella bilancia della vita che sull’altro piatto vedi ammassati tutti quegli anni passati ad allenarmi in qualsiasi condizione meteo, su qualsiasi tipo di terreno, senza mai tirarmi indietro, senza mai mollare.
Ho bisogno, anzi sento il dovere però di scusarmi pubblicamente con la società, le mie compagne e la mia famiglia – tiene a sottolineare l’estremo difensore giallorosso – domani purtroppo non sarò in campo a causa di una squalifica rimediata a seguito di un cartellino rosso ricevuto negli istanti successivi al gol. Comportamento antisportivo riporta il comunicato ufficiale, in 16 anni non mi era mai successo e colgo l’occasione per chiedere di nuovo scusa a tutti. Ringrazio la mia squadra, il mister, Marco e Jonny che non mi hanno giudicata anzi, mi sono stati vicino e mi hanno aiutato a comprendere il mio errore“.
Un piccolo contrattempo, il classico scivolone che entrerà nel bagaglio delle esperienze di Martina. Lei domani sosterrà sicuramente le sue compagne, impegnate nell’incontro che le vede opposte alla Decima Sport, dagli spalti : “Domani immagino una partita tirata e combattuta sia sul piano fisico che mentale. Loro saranno agguerritissime e noi dobbiamo essere brave a rimanere calme e concentrate, impegnandoci a mettere in pratica quello che proviamo in allenamento. Chiaramente l’obiettivo, come sempre, restano i tre punti.”
A commentare l’episodio occorso domenica in casa del Perugia Femminile e a sostenere la sua giocatrice, interviene direttamente Marco Tiberio: “Quando ho visto le lacrime di Martina dopo la partita ho pensato all’importanza della buona educazione e a quella magnifica sfaccettatura per cui a volte si riflette in un eccesso di umiltà. Dico questo perché siamo uomini e dobbiamo preservare sempre la nostra dignità, a maggior ragione dopo un gesto tecnico di grande coraggio. Ecco perché non vedo errore in una reazione conseguente al continuo accanimento del pubblico contro la mia giocatrice, rea semplicemente di aver fatto gol e aver condiviso la gioia con la sorella e il preparatore sugli spalti. Eccessiva dopo il fischio finale? Forse si, ma a volte bisogna esserlo altrimenti non cambia mai niente e tutto si perde sotto il velo del buonismo più ipocrita, il nostro calcio è sentimento e passione e da giocatore forse avrei fatto lo stesso. Martina è un esempio per dedizione e attaccamento alla maglia e non meritava fischi e offese. Oltretutto mi chiedo a cosa serva quel comunicato letto prima di ogni match se l’arbitro in una situazione del genere decide di non intervenire. Rispetto per la società del Perugia, ospitale e accogliente, rispetto persino per quella cronaca che chiama un atto di volontà “ fortunosa rete”, ma sia chiaro che per me domenica scorsa è nata una sana rivalità sportiva perché amo Francavilla, la sua gente, ed è mio dovere preservarne l’integrità morale. Niente scuse o inutili multe ma solo la voglia condivisa da tutto l’ambiente di rivederla presto tra i pali con la certezza che domani la sua compagna Ilaria Confessore lotterà anche per lei“.
