Cattedrale di Lucca.
Finale della Euro Cup di League of Legends.
La finale della “champions” di LoL, questo è l’acronimo di League of Legends.
Potrei fare ancora una volta della facile ironia sulla “champions” ma in quello sono più bravi altri, perfino a scriverne ufficialmente. Per me un pareggio non è né “disastroso” ma soprattutto non è mai un grande risultato e non con la stessa squadra solo perché è cambiato il “vento”.
Entriamo nella suggestiva Cattedrale di Lucca vestita a festa, un Natale pagano e un po’ in anticipo rispetto a quello religioso. Sedili comodi, in stile sala cinematografica, giochi di luci, due maxi schermi,
Si affrontano in finale i Devils One, squadra polacca, attualmente tra le maggiori realtà in Europa, una sorta di Legia Varsavia visto che il team si allena su tre centri basati appunto nella capitale polacca.
Composta da tre ex giocatori Kinguin confluiti in questa compagine insieme al proprietario dei Kinguin ed ex leggenda di Counter Strike Wiktor “TaZ” Wojtas,
A dividere con loro il palco e a contendere la borsa di 7000 euro, cinquemila ai vincitori e 2000 ai secondi, ci sono i sei membri degli Euronics Gaming, squadra tedesca vincitrice dell’ultimo Meisterschaft.
Insomma i vincitori dello scudetto tedesco, un po’ come il Bayern Monaco contro il Legia Varsavia.
Mentre la squadra polacca arruola sono giocatori polacchi, i tedeschi hanno un roster di respiro internazionale.
Un giocatori tunisino, due tedeschi e due svedesi, insomma c’è il top di quello che può offrire il mercato europeo.
Una finale tiratissima questa serie al meglio delle cinque partite, finisce con un 3 a 2 per i Devils One che in gara uno si erano mostrati però già in controllo del “meta” del gioco (come attaccare e difendere i punti nevralgici della mappa) e in condizione di sfruttare al meglio le scelte e i ban (in questo gioco puoi impedire di usare certi personaggi ai tuoi avversarsi) dei personaggi da usare in game.
Non è sulla cronaca però che mi vorrei soffermare, non è nemmeno il mio forte.
A lanciare l’evento c’era uno dei maggior “caster”, così nell’ambiente si chiamano i telecronisti di antica e televisiva memoria, in circolazione non italiano che poi ha lasciato la cronaca a una coppia di commentatori italiani.
Mentre Peppe Di Giovanni, commentava per la LND un torneo di fifa 20 nel milanese, io mi sentivo immediatamente orfano della sua professionalità e di quella di alcune delle voci del futsal italiano, badate bene, solo alcune. I due “caster” di questa serie finale, si sovrapponevano diciamo sempre, hanno avuto l’ardire di passare 15 minuti di una gara che ne dura poco più di 30 in genere a discutere su opposte idee e strategie di gioco ignorando gli eventi della partita per finire con il sembrare due bimbi che litigano online in un flame nutelloso qualsiasi. Malissimo.
La cornice invece era magnifica, degna di un grande evento. Luci che illuminavano la volta, niente segnali per super eroi però. Main sponsor Mercedes, 12 telecamere, luci strobo per annunciare le squadre, gadget all’ingresso per incitare gli atleti sulla falsariga delle manine distribuite nella “champions” di futsal a Murcia. No questa volta non volevo fare dell’ironia.
Siamo seduti comodi, ci sono due schermi giganti grandi come un “pallone” in cui giocano alcune squadre di serie a di futsal femminile, audio perfetto, giochi interattivi per intrattenere il pubblico tra le pause delle partite e sala commento dedicata nell’abside della chiesa, non appollaiati a caso in piccionaia, ma in un ampio spazio dedicato.
Guardo questo evento svolgersi e penso che io aspetto ancorale figurine di fifa che dovevano uscire per la supercoppa maschile di futsal, così mi pare di aver letto da qualche parte.
Sono ancora di quelli che credono a ciò che leggono su internet, specie quando è pubblicato su organi ufficiali.
Sbaglio lo so, la Spagna dovrebbe avermi insegnato qualcosa.
Ora scarico league of legends e rimpiango ancora di non aver preso a 40 euro FIFA 20 a Lucca.
Maledizione.
Il navigatore ci manda in direzione Pala Badiali, c’è l’anticipo di campionato in diretta su Sportitalia, la tv dove il calcio femminile non è uno sport. Parola del suo direttore.