Non puoi esserci una Lazio senza Sara Agnello. E, infatti, non ci sarà. La numero 9 resterà una delle colonne portanti anche la prossima stagione, la quinta di fila con i colori biancocelesti.
“I giocatori passano, quello che resta sono le società e le maglie”, le prime parole di Sara, che,però, sa benissimo di rappresentare un punto di riferimento per tutti. “Sicuramente, otto anni, quattro di L’Acquedotto e quattro di Lazio, non sono pochi e hanno il loro peso. Quella che mi accingo a iniziare è la nona stagione consecutiva: nessun giocatore è in questa società da così tanto tempo e nessuno, dunque, la conosce meglio di me”.
A Sara spetterà, come sempre, il compito di dare equilibrio a uno spogliatoio che, per via della giovane età, rischia di esaltarsi troppo quando le cose vanno bene e deprimersi eccessivamente alle prime difficoltà. Un ruolo fondamentale, anche se spesso ingrato: “Come nella passata stagione, c’è tanta gioventù, e di questo sono contenta, perché c’è entusiasmo, allegria e un pizzico di incoscienza – analizza la classe ’87, che poi aggiunge -. Il rovescio della medaglia, ovviamente, è rappresentato dal fatto che manca un po’ di esperienza, ma quella arriverà piano piano: nel frattempo, io sono sempre qui per aiutare le ragazze più giovani”.
Ancora insieme, sempre insieme, come recita l’ormai celebre motto biancoceleste: “Ogni anno spero possa andare meglio rispetto al precedente. Purtroppo non è andata sempre così, ma, riguardo alla prossima stagione, sono molto fiduciosa – sottolinea Sara -. Il sogno è quello di tornare a giocare la finale di Coppa Italia, ovviamente con una conclusione diversa”.