Storie

Affiliati Twitch

Sette giorni di programmazione, cinquanta follower, media spettatori di 3. Questi i parametri per ottenere l’affiliazione con la piattaforma attraverso la quale trasmettiamo le partite tra le mura amiche del Montesilvano C5 Femminile e alcune del Città di Falconara. Vogliamo fermarci qui? No, vogliamo diventare partner della piattaforma.
Ma questo primo passo permetterà a quelli che vogliono sostenerci di abbonarsi al canale, se avete Amazon Prime non spendete nulla nel farlo, donarci “bits” la moneta di Twitch e accedere ad alcune opzioni disponibili solo per chi ci sostiene. Un modo per ringraziare chi crede in noi e offrire un prodotto migliore.
Le trasmissioni in diretta rimarranno sempre gratuite perché questa è la filosofia di Twitch.

C’è voluta una stagione di lavoro, per raggiungere questo risultato, frutto della perseveranza e sostenuto dai numeri delle dirette, dalla capacità di raggiungere un pubblico diverso dal solito, proprio grazie alla natura peculiare della piattaforma. Avere in chat persone che chiedono info su questo sport e poi cliccano sul tasto follow o avere un ragazzo di Filadelfia (USA) che scopre questo sport e s’innamora di Bruna Borgers (sigh per lui) sono solo due piccoli esempi rappresentativi di quello che può accadere quando si porta questo sport e lo sport in generale, fuori dalla bolla italica di facebook, scritto rigorosamente in minuscolo.

La strada per la partnership è più ardua, molte più ore di programmazione, oltre 25, una media spettatori di 75 e dodici giorni di programmazione diversi. Una sorta di webtv del futsal, possibile tecnicamente e concretamente a patto di convincere le società di futsal femminile a investire in un progetto con una ricaduta concreta sulla capacità di espandersi ad un pubblico più ampio e non sulla fuffa social.

Con solo tre persone e risorse praticamente nulle, se confrontate a quelle dei colossi televisivi che stanno trasmettendo le fasi finali dei campionati maschili e femminili, il canale Twitch di AGS ha totalizzato 136,26 ore di programmazione e non ci siamo limitati solo a trasmettere gli incontri. Abbiamo un talk show che non va in onda spesso come vorremmo, interviste in esclusiva, video racconti.
Pensiamo e non siamo i soli a farlo, che il successo di uno sport passi anche attraverso l’identificazione con i personaggi che ne sono gli attori principali. Il racconto sportivo deve sostenere la cronaca e trovare un media, un canale di comunicazione capace di supportalo economicamente. Come nel calcio di Serie A, le società sostengono questa operazione investendo direttamente nell’infrastruttura necessaria a portare nelle case degli italiani la dose quasi quotidiana di calcio. La Juventus per citare l’esempio più noto, produce autonomamente le partite in casa e perfino quelle alla Continassa della squadra femminile e del settore giovanile.

twitch

Vi prego non scrivete: “ma quello è il calcio”. È solo un facile escamotage per evitare di parlare seriamente dell’argomento “comunicazione e media”. Così per gioco, ipotizziamo che i giocatori vengano davvero pagati solo con il massimale previsto dalla Lega Nazionale Dilettanti, proviamo con questo sforzo d’immaginazione. Togliendo solo nel primo anno una mensilità a ciascuno dei sei stranieri (anche italiani se li pagate tanto) in squadra è possibile acquistare l’hardware e retribuire il personale necessario a trasmettere le partite in casa della vostra squadra. Non produrre l’incontro, semplicemente trasmetterlo. Già perché non basta trasmettere la partita, bisogna produrre l’evento. Creare quindi, intorno alle partite un aggregato di prodotti giornalistici che ne aumentino l’interesse. Una spesa ulteriore, l’unica che però resta costante nel tempo e permette a chi investe nel futsal come prodotto di comunicazione di non gettarlo gratis sui social network, di non regalarlo al colosso tech di turno o pagare un network televisivo perché lo trasmetta incassando anche la pubblicità.

C’è bisogno anche del sostegno e non solo economico della Divisione Calcio a 5, per creare calendari che non rendano contemporanee le partite più importanti della stagione, scontri diretti cadenzati nel tempo in modo da non disperdere il pubblico e permettere ai tifosi di seguire gli eventi di maggior interesse.
Suvvia c’è riuscita al FIDAF se non sapete così è proprio questo il punto (Federazione Italiana di American Football) può riuscirci una organizzazione decisamente più strutturata come quella del futsal.

Stamm turnann #staytuned

Pubblicato da Fidaf TV su Mercoledì 20 febbraio 2019

Ci sono giornalisti e appassionati competenti, narratori magnifici di questo sport, che andrebbero valorizzati e coinvolti. Ci sono tristemente anche quelli che finiscono davanti ad un microfono un po’ come si finisce per caso su una panchina, a scaldarla senza dress code o poi chiusi nello spogliatoio a metà tempo.
Insomma è possibile raccontare con competenza il futsal a patto di volerlo davvero anche se c’è chi non produce altro che comunicati stampa.

In qualunque contesto sportivo e quindi anche in questo, ci sono anche le storie che nessuno vorrebbe raccontare ma non possiamo voltarci dall’altra parte solo perché certe schifezze non dovrebbero esistere.
Quelle storie e quei personaggi che ti fanno pensare: “ma chi me lo fa fare”.
Arrivano poi però, quegli attimi davvero brevi, quelli che s’intravedono mentre sono seduto su un divano alle tre del mattino in un albergo sperduto nelle lande spagnole. Come un sorriso all’improvviso della ragazza che ti piace ma ti considera al massimo un amico. Non è nulla, un gesto quasi insignificante ma ti scalda il cuore e all’improvviso tutto ha un senso, anche tutto il marciume che c’è.

Ci prepariamo all’estate, al “futsal mercato” e a quelli che inevitabilmente si lamentano se li accostiamo a grandi giocatori, proviamo nuove soluzioni tecnologiche, sperimentiamo.
Insomma ci prepariamo al futuro, a raccontare lo sport attraverso le storie dei suoi protagonisti.

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