Estero

Se Gondomar sia carina non lo sapremo mai, ma che Europeo

Europeo

Oporto, bis. Ci torno per il futsal che per viaggiare è sempre un’ottima ragione e la trovo ancor più bella della prima volta. I pasteis de nata no, quelli erano già insuperabili al primo assaggio. Dal fiume Douro a Gondomar, sono circa 30′ che percorro con Manu, un francese patriottico che prima delle semifinali ha già dovuto ammettere che come l’inno di Mameli non ce n’è e il sempre presente Luca Ranocchiari di Futsal Planet: solo ieri aveva accanto Ana Catarina, premiata come miglior portiere ai Futsal Planet Awards, e oggi si ritrova in macchina me, campionessa provinciale di caccia alla bufala. Così va la vita.

UEFA Women’s Futsal Euro. La storia parte da qui, dal Pavelhao Mutiusos di un paese che potrebbe anche essere carino, ma magari ve lo racconto la prossima volta. Perchè in questa vedo solo il campo e anche se potrebbe suonare come una lamentela, sappiate che non lo è affatto. UEFA in ogni dove. Sulla mia pettorina da giornalista e fotografa accreditata, UEFA sulle pettorine di tutti quelli che lavorano dietro le quinte per far rispettare i rigidi standard di una competizione che ha richiesto due anni di lavoro e sinergie internazionali. UEFA sul palco che accoglie le 4 squadre in lizza.

Le prime a sfidarsi saranno la Spagna di Amparo e la Russia. Quando la numero 7 delle Furie Rosse entra in campo per il riscaldamento, inizia ufficialmente anche il mio Europeo. La bellezza del calcio a 5 è figlia del lavoro delle sue interpreti, scelgo Ampi ed è subito sindrome di Stendhal: una sorta di vertigine, una voragine all’altezza della bocca dello stomaco, come capita al cospetto di alcune opere d’arte. Insieme a lei accolgo l’applauso di circa 900 persone e sento gli occhi di chi è collegato, perché non può essere qui ma può esserci ora. Dall’Italia sale forte il grido per la Spagna, Ampi giocherà anche per loro.

L’ingresso in campo è spettacolare con le squadre accompagnata dalla musica e dai getti scenografici di una serie di geyser sparafumo. Avete presente la Champions? Ecco qualcosa che gli somiglia molto. Poi gli inni e le foto come a Leganes, al girone di sbarramento che ha visto le Azzurre del CT Francesca Salvatore – oggi in tribuna VIP in veste ufficiale di osservatrice UEFA – arrendersi proprio alle Furie Rosse. Impossibile portare rancore.

Ingresso in campo per Ucraina e Portogallo. Sta per iniziare la seconda semifinale dell’UEFA Women's Futsal Euro. #futsal #WEUROFutsal

Pubblicato da Any Given Sunday su Venerdì 15 febbraio 2019

Ampi nel quintetto titolare: era in prima fila quando la storia è iniziata, teniamolo bene a mente. Che non è cosa facile se leggete la distinta del CT Pons.
La Russia è un’avversaria di tutto rispetto che punta forte sulla difesa e infatti le iberiche faticano a passare prima del gol di Sotelo – il primo di tutto l’Europeo – che arriva solo nel finale. Ampi raggiunge la compagna con un salto che per quanto tenga in alto l’obiettivo, la porta fuori dall’immagine che immortalo: elevazione proporzionale all’emozione, penso. Ma da lì in poi, diventa tutto più facile: un’autorete cambia di nuovo un punteggio che all’inizio della ripresa diventa due volte più pesante, poi arriva anche il sigillo di Samper. Non ha segnato, Ampi. Ma di questo non le è mai fregato nulla. Ha vinto, a questo sì che tiene. E anche se ha appena concluso una semifinale e avrà il telefono che esplode, non si dimentica di dire “grazie” perchè ero lì. Ed è un grazie che mi fa diventare del colore dei capelli: ci sono mille telecamere a raccontare quello che ha appena realizzato e lei dice grazie ad una delle mille penne presenti come se quella di Any Given Sunday fosse stata la sola. Grazie a te, Ampi.

Più tardi – davanti ad un pubblico triplicato – di nuovo geyser e inni. E’ il turno di Ucraina e Portogallo, le amatissime padrone di casa. Dura 40′ il coro dei lusitani: Por-tu-gal, por-tu-gal, scandito con mani e piedi. E la squadra di Conceicao parte a testa bassa: Carla Vanessa e Janice Silva hanno deciso di bucare la rete alle spalle del portiere. Se prendono la porta sono guai, mi dico, ma la mira rimane imprecisa per lunghi minuti. Ogni tiro che non centra il bersaglio è accolto con un “no” di delusione, c’è chi si mangia le unghie per scacciare via la tensione.

Il vantaggio di Janice Silva libera tutti da un peso durato troppo a lungo, ma Sydorenko riporta il gelo con un pareggio inaspettato. E’ il baby-fenomeno Fifò – se così può definirsi la statuaria 18enne che ha già fatto incetta di premi nelle più importanti competizioni internazionali – a riportare su le sue, Carla Vanessa si unisce alla festa, poi ancora Fifò e Janice eliminano una buona Ucraina.

Spagna-Portogallo. Sarà questa la finale in qualche modo annunciata ma non per questo meno affascinante, con le due giocatrici “italiane” – Ampi del Montesilvano da una parte e Taninha della Lazio dall’altra – a contendersi il primo titolo Europeo femminile. Mi sembra di essere arrivata ad Oporto 5′ fa e invece sto già per scrivere i titoli di coda. Quanto mi mancherà la Ribeira, quanto mi mancherà questo UEFA Women’s Futsal Euro. Se Gondomar sia carina non lo sapremo mai, ma tutto il resto è stato uno spettacolo.

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