Calcio

Vince soltanto chi non rinuncia – Serie A terza giornata

Foto Florentia CF

Che cosa raccontare di questo weekend e da dove iniziare, che è sempre la cosa più difficile soprattutto quando la carne al fuoco è tanta: sabato la Fiorentina che alza la Supercoppa ai danni della Juventus, il campionato di domenica, il pareggio al vertice tra Sassuolo e Milan, la prima vittoria della Florentia in serie A, e come non menzionare il discorso di Sara Gama al Quirinale anche se, mentre “Speedy” parla fiera e commossa di fronte a vertici e leggende del calcio italiano, è già lunedì.

Ok. partiamo da domenica.

Il bello dello sport è che a volte si creano quelle combinazioni magiche che si stenta quasi a credere che siano vere. Provate a chiedere a Deborah Salvatori Rinaldi, attaccante della Florentia, rientrata titolare domenica contro il Chievo dopo uno stop di 7 mesi per infortunio. La squadra toscana cerca i primi tre punti della stagione.
Trama da film servita su un piatto d’argento penso.

Florentia, squadra di casa, sotto di un gol, primo tempo da dimenticare, si preannuncia il peggio, poi la reazione di orgoglio, di carattere, decidiamo che vogliamo vincere e si vede, ed è qui che entra in gioco “Deb”, a mettere le pennellate finali su questo capolavoro: due gol (andateveli a vedere, a proposito dell’importanza di essere Attaccante.), risultato ribaltato e prima vittoria in assoluto in serie A per la Florentia.
Abbiamo regalato un tempo e non abbiamo giocato al meglio, penso, ma chi se ne frega, ci sono momenti che vanno solo festeggiati, e se lo dico io…

Buddhastyle ma con i tre punti in tasca stavolta!

Foto Credit Florentia CF

Io la racconto, ma questa storia non poteva essere scritta meglio. È la magia dello sport.
Ed è anche la terza giornata del campionato di Serie A, che si gioca di domenica questa settimana per lasciare spazio e visibilità alla gara di Supercoppa tra Juventus e Fiorentina in programma invece sabato sera. La danno in diretta su Raisport, e forse la mano della Figc si vede già, penso, perché a differenza del solito la partita viene incredibilmente trasmessa per davvero, senza cambi di palinsesto o brutte sorprese dell’ultimo minuto, senza ritardi, con tanto di prepartita preciso e puntuale. Non chiedevamo poi così tanto penso.
Vincono le viola, grazie a una rete di Ilaria Mauro siglata nel miglior momento delle bianconere, la dura legge del gol, penso.

Sfuma così per la Juventus l’occasione di riscattare l’eliminazione dall’Europa e di allontanare i fantasmi di una possibile crisi della quale ora tutti parleranno…anche se tu sai che hai soltanto perso due partite.

Mg La Spezia 13/10/2018 – Supercoppa Italiana femminile / Juventus-Fiorentina / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Ilaria Mauro
© Foto di www.imagephotoagency.it

Il calcio è così, penso, non puoi permetterti pause o passi falsi, fallire non è ammesso. Se sei fortunato la giornata no ti capita contro l’ultima in classifica e allora non brilli ma i tre punti li porti a casa e nessuno fa polemica. Spesso una sconfitta non dimostra che è tutto da buttare, spesso soltanto è capitata quando non doveva ma da lì, se non sei forte, si rischia di non rialzarsi. Ancora due partite rinviate quindi e classifica da aggiornare aspettando i recuperi.

SkySport questa settimana trasmette lo scontro al vertice tra Sassuolo e Milan, finisce 2 a 2 con le squadre che si rincorrono senza riuscire a superarsi, e il Sassuolo che si dichiara ufficialmente squadra di alto livello. Cade la Roma di misura sul campo del Verona, ottima la prova delle gialloblu ma la Roma spreca forse un po’ troppo in fase realizzativa…l’importanza di buttarla dentro, penso.
Prima vittoria anche per il Mozzanica che espugna il campo del Tavagnacco per due reti a zero, il primo gol è dell’intramontabile Daniela Stracchi (35 anni e non sentirli!) , gioventù che avanza, penso.

Foto Credit Atalanta Mozzanica Sergio Piana Fotografie

La terza giornata è archiviata, è lunedì, si pensa già a sabato prossimo.

Sono a casa, sto leggendo, ma so che la cerimonia dei 120 anni della Figc va in diretta su raidue, allora accendo la tv, metto il muto però, voglio continuare a leggere, e tanto parleranno i soliti personaggi in giacca e cravatta e probabilmente diranno un sacco di cose noiose, scontate e autocelebrative penso. La telecamera indugia spesso sui volti delle nostre ragazze. Ecco che a un certo punto vedo Sara Gama alzarsi e avvicinarsi al leggìo : “Grande!” penso, alzo il volume, appoggio il libro.

Quelle che pronuncia sono parole importanti, pesanti, perché vere, non di circostanza:

“mi permetterete di dirvi quello che pensiamo veramente riguardo la nostra età e il nostro tempo”

come a dire, permetteteci di non essere scontate e formali, vogliamo dire la verità, aspettavamo da anni di farlo e in un contesto in cui, per forza devono permettertelo, per forza devono ascoltarti, penso.

Mi sento fiera, e riconoscente nei confronti di quelle parole che rivendicano la dignità di tutte le ragazze e le donne che c’erano anche prima dei riflettori mediatici, non siamo uno sport giovane, lo siamo per voi forse, che ci vedete soltanto adesso, ma eravamo qui anche prima, ci siamo sempre state, penso.

Non era scontato alzarsi in piedi e rivendicarlo con quella fermezza e quella fierezza in quell’occasione, non lo era, penso, quindi grazie Capitano e grazie a chiunque abbia voluto che quelle cose venissero dette.

È soltanto calcio si potrebbe pensare, ma no, non è così, qui il calcio rappresenta un mezzo, uno strumento per affermare la propria dignità, per conquistare e difendere i propri diritti, per esigere rispetto, per valorizzare anche le minoranze, penso. È un momento storico per il calcio femminile, un traguardo inimmaginabile, ma io, non riesco a godermelo totalmente, figlia di due mondi come al solito, e penso, che in quella stessa sala, c’è un altro Capitano, di un’altra nazionale femminile, quella di calcio a 5.

Se ne sta seduta, in silenzio, insieme alla sua allenatrice, applaude al discorso di Gama, in rappresentanza delle sue azzurre, in rappresentanza di un movimento, quello si giovane, e in lei vedo dove eravamo noi solo poco tempo fa, stesse difficoltà, stessi sacrifici, e penso che la storia si ripete, solo in altre forme, e che la discriminazione è soltanto una ruota che gira e quando tu ne sei fuori e finisci sopra il carro comunque qualcun’altro rimane sotto.

Penso che, proprio per questo, oggi è importante che quel Capitano, seduta nell’ombra, abbia visto e toccato con mano che su quel carro si può salire, che bisogna crederci, volerlo, lottare, mangiare tanta m….penso. Chissà se ha capito che la sua generazione e chissà quante altre pianteranno semi invisibili e probabilmente è vero, non potranno godere dei frutti futuri, chissà se avrà la consapevolezza che quei primi passi, apparentemente insignificanti nell’immediato, forse da qualche parte davvero porteranno.

“che cosa è la realtà?”

chiede un professore di neuroscienze ai suoi studenti, in una serie tv che ho scoperto ieri e che sicuramente conoscerò solo io.

“la realtà è un parto della vostra immaginazione”

rivela poi.

Sbaam!

Penso a questo weekend, alla corsa liberatoria di Deborah, a Sara che parla davanti a tutti al Quirinale, ai primi piani delle azzurre che cercano di non lasciare andare le lacrime, ed effettivamente come dargli torto? Penso. Forse è proprio vero.
E allora continuiamo ad immaginare, che le cose più belle ed eccezionali possano capitare, alla fine forse, vince soltanto chi non ci rinuncia, chi lo immagina meglio.

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