Nazionale

Un sogno chiamato Europeo – UEFA Women’s Euro Futsal

europeo

Per la prima volta mi ritrovo a guardare la partita dall’obiettivo di una fotocamera. In passato mi ero lamentata della postazione al PC, ma vi assicuro che 40′ trascorsi a fare l’occhiolino per cercare di non perdere l’attimo giusto è ancora peggio: stai pur certo che lo scatto perfetto arriverà un momento prima del tuo click che non va mai a fuoco o subito dopo aver cambiato inquadratura. Ma allo stesso tempo – da discreta astigmatica – l’obiettivo diventa uno strumento che mi ha permesso di cogliere l’impensabile: tipo un sorriso di Mascia sul display. Si scherza Marika, lo sai che tutto il resto è fuffa.

Suddiviso in 9 quadranti vedo invece le mani del capitano che battono per le sue: mani piccole e curate che Ersilia accompagna con il suono di una voce che adesso esce forte anche nelle interviste. Il physique du rôle è dato anche da questo. Vedo per un attimo tutto rosso quando Mansueto mi sfila davanti nell’esercizio di riscaldamento: ascolta con una mano l’esercizio guidato da Cinzia Benvenuti, più in là – in panchina – Salvatore e Del Principe allontanano la tensione con qualche sorriso, poi entra in campo la Romania di una Roxy Ion che fatico a credere sia ancora in piedi dopo tutta la corsa di ieri. Sugli spalti solo Scaccia, un’amica e Finotto che ha già iniziato a tracciare solchi su gradinate che si riempiranno come di consuetudine soltanto per le Furie Rosse, che ricambiano con lezioni di futsal (e comunicazione, ma questa è un’altra storia).

Quando tutto intorno a me si fa più frenetico, capisco che è arrivata l’ora di iniziare. Gagliardetti, casacche, cartellino per il time out. Telecamere? Pronte. Speaker? C’è. Forza allora. Ancora qualche attimo prima di un sì urlato a squarciagola a fine inno, poi si fa sul serio. Margarito si avvicenda a Mascia, D’Incecco prende posto dietro, Borges e Coppari accompagneranno l’azione di Giuliano che la Romania deve subito fermare ricorrendo alle maniere forti. Audio a Mauro che aggiorna il live blog, studiato e testato per la circostanza.

“Rigore Mauro, rigore”.

Sul dischetto va Borges che trasforma con freddezza, quando esulta mi viene da chiedermi dove abbia nascosto tutta quell’adrenalina mentre prendeva la rincorsa.

1-0 dopo appena un minuto.

Era importante sbloccarla subito, altrettanto importante sarà non rilassarsi e infatti l’Italia lo fa soltanto a risultato acquisito con inevitabile ramanzina del CT Salvatore in conferenza stampa. 8-2 alla Romania e mi verrebbe da dire in scioltezza, se non fosse che mi sembrerebbe di non dare la giusta considerazione alla condizione iniziale di partenza di questa Nazionale. Convocazioni tardive, raduno altrettanto, solo una doppia amichevole ufficiale prima di Fondi. Situazione che le ragazze sono brave a lasciarsi alle spalle, ma che tornano prepotenti quando sento che è stato fatto ciò che si doveva fare. Tra l’ipotesi e la realtà c’era un mare di variabili che vanno considerate, per non toglierci il gusto di quella che potrebbe già tranquillamente essere un’impresa.

E non è il solito “comunque vada sarà un successo“. Perchè non crederci adesso sarebbe da folli anche se dall’altra parte ci sarà un muro rossogiallo che si chiama Spagna e il rischio è quello di andarci a sbattere contro e farsi malissimo. Ma prima della sfida decisiva, è giusto che ognuna di loro lo sappia: non davamo nulla per scontato e vedervi ancora una volta lì domani – strette strette ad inseguire l’Europeo – sarà un sogno che nessuno potrà cancellare.

 

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

To Top