
E’ stata la MVP di Chiusi ed è un premio che merita in toto. Perchè Alessia Grieco – neo-vincitrice dello Scudetto con la S.S. Lazio e autrice di tre gol nella finale contro la Ternana – ha dimostrato di essere una campionessa anche fuori dal campo con un messaggio di grande generosità.
“Dietro ai miei gol ci sono le fatiche delle mie compagne, io mi sentivo bene e ho speso tante energie in queste due partite, ma sono cresciuta con una mentalità bellissima che mi spinge a preoccuparmi sempre prima degli altri, perciò voglio dire prima di tutto grazie a loro”.
C’è tanto lavoro di squadra dietro questo trofeo.
“Abbiamo sofferto com’era normale che fosse, ma siamo riuscite a gestire le forze e stringere i denti nonostante una grande Alice Angeletti a cui faccio i complimenti: quanto sia forte l’avete visto con i vostri occhi“.
Ma alla fine è stata proprio la S.S. Lazio a spuntarla, anche se i minuti finali – quelli immediatamente successivi all’infortunio di Grieco – sembravano non voler passare mai.
“Ho ricevuto un colpo sul petto e cadendo ho sbattuto la testa: c’è stata tanta paura perché sentivo la parte sinistra del corpo immobilizzata, ma ora sto bene. Le lastre hanno detto che non ho nulla di rotto, devo stare a riposo 15 giorni e poi fare altri controlli nel caso in cui il dolore al petto non dovesse andare via”.
Il terzo scudetto è arrivato direttamente in ospedale, ma Grieco la prende con filosofia.
“Di festeggiare in questo modo non mi era mai capitato – ride. – Scherzi a parte, vedere le ragazze portarmi coppa e medaglia è stato emozionante. Ogni titola porta con sè immagini speciali, ma queste voglio condividerle in primis con il signor Piero che mi ha sempre seguita fin da quando giocavo con i ragazzi e in settimana ci ha lasciati: insieme al mio vecchio mister del Ponte Gattarelli avevamo promesso di vincere per lui e ci siamo riusciti. Ma – aggiunge il pivot – tutto questo è anche per la mia squadra perché nessuno può immaginare quanto sacrificio ci sia dietro. Siamo state strepitose”.
L’esordio in serie A, la chiamata nella Nazionale e la festa tricolore nella Final Four. Cos’altro può desiderare Alessia per la sua carriera?
“Piano piano mi sto togliendo tante soddisfazioni, i risultati sono arrivati perché sto bene con me stessa e consiglio a tutti di non far decidere a nessuno sul proprio futuro. Adesso penso agli esami di stato, poi parlerò con la società per capire cosa sia meglio per me: sono davvero contenta di quanto fatto fino ad oggi”.
