Una delle punte di diamante di Diego Podda già in clima per la decisiva gara 3 di domani a Terni che varrà l’accesso in semifinale: «Stiamo disputando una stagione ad alti livelli, voglio che continui. Difficile giocare al Di Vittorio, ma non dobbiamo farci influenzare».
Tapas, sole, mare, jamón serrano. Va bene tutto, la Spagna è una terra meravigliosa, ma Peque ora non vuole tornarci. È presto, troppo, perché con il suo Futsal Futbol Cagliari vuole togliersi ancora belle soddisfazioni. L’ex giocatrice del Burela è alle prese con una stagione ad alti livelli, culminata con l’amara finale di Coppa Italia in quel di Bari sfumata soltanto ai rigori al cospetto del Montesilvano. Una stagione che potrebbe continuare con il cammino verso il tricolore. L’ostacolo da superare, però, è bello grosso: la Ternana. Giunta al terzo e decisivo atto, la sfida con le rossoverdi in nessun momento è stata banale, vuoi per i contenuti tecnici – quello che realmente conta, alla fine – vuoi per alcune polemiche che hanno accompagnato gara 2, quella vinta dalle rossoblù in Sardegna. Domani Peque & C. torneranno al Di Vittorio di Terni, dove ad aspettarle ci sarà un’autentica battaglia. Un po’ opaca in gara 1 ma decisiva in Sardegna, adesso Peque – alias Patricia Gonzalez Mota – vuole giocarsi al meglio le sue carte. Le meraviglie della sua terra possono ancora attendere. Ternana e Di Vittorio permettendo.
Peque, poche ore a gara 3. Siete pronte? Qual è il vostro stato d’animo?
«Sì, siamo pronte e cariche. Dopo gara uno avevamo la stessa fiducia che abbiamo adesso, non pensiamo al risultato finale, solo a quello che sappiamo fare e a quello che dobbiamo migliorare partita dopo partita».
A gara 2 non sono mancate le polemiche. Questo vi disturba o vi carica ulteriormente?
«Sì, ci sono state molte polemiche. Anzi, troppe polemiche direi. A noi non ci disturba affatto, ci carica. Sono cose che non ci devono influenzare, per me sono state due partite bellissime. È di quello si deve parlare, tutto il resto non deve esistere».
Come si prepara una gara così importante?
«Il bello del campionato di quest’anno è che tutte le partite sono state importanti, perché prima dovevi lottare per entrare in coppa e dopo per conquistare i play-off. Per questo motivo tutte le partite le abbiamo preparate allo stesso modo. Ma qui abbiamo un vantaggio: sarà la terza partita contro la stessa squadra e abbiamo l’obbligo di non fare gli stessi errori».
Quanto può influire il fattore casa? Giocare (di nuovo) al Di Vittorio non è facile.
«Conta tantissimo, ma è un merito che loro hanno guadagnato in campionato ed è giusto che sia così. Per tutte le giocatrici giocare il fattore casalingo è importante, è importante poter giocare su un campo dove lavori tutti giorni, rappresenta un indubbio vantaggio. Ancora di più se puoi contare su una tifoseria come quella che ha la Ternana. Però noi lo sappiamo e non lasceremo che questo ci innervosisca, dobbiamo al contrario goderci questo ambiente».
Vedendo le due gare fin qui giocate, quali sono le tue impressioni? Vi aspettavate di arrivare a gara 3?
«Siamo due squadre dai valori importanti, praticamente alla pari. Sapevamo che dopo aver perso a Terni dovevamo dare tutto in Sardegna per arrivare a gara 3. E così è stato. Nelle due partite c’è stato un gol di differenza e credo che dimostri quanto sarà difficile questa decisiva gara 3. Vincerà chi avrà meritato di più».
Un tuo pensiero finale per gara 3 da rivolgere alle tue compagne: cosa ti senti di dire?
«Prima di tutto vorrei ringraziare a tutte per tutto il lavoro svolto finora, quello che ci ha consentito di essere dove siamo adesso, ma chiedo a ognuna di loro qualcosa in più. Quando credono di non potere correre è lì che dobbiamo fare un ultimo scatto. Tutte insieme abbiamo fatto una stagione che qualunque sia il risultato di domenica sarà certamente da considerare positiva, abbiamo già i motivi per essere orgogliose. Ma vorrei chiedere, per favore, che tutto questo non finisca. Non sono ancora pronta per finire la stagione».