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Alessia Ghilardi, parola di campionessa: “Pesaro la mia seconda casa”

Abbiamo raggiunto al telefono Alessia Ghilardi, immortalata in una splendida azione nella nostra immagine di copertina da Roberto Gandolfi, una delle più forti nel ruolo di libero nella massima serie del volley femminile. Classe ’79 Alessia sta facendo una stagione eccezionale nelle fila della MyCicero Pesaro e, a dispetto dell’età, dimostra grinta e tanta voglia di giocare ancora a pallavolo!

Sono da poco passate le 20 e raggiungo Alessia al telefono al termine di una ennesima giornata di allenamento. Per rompere il ghiaccio e con un po’ di audacia decido di chiederle se ha visitato il nostro sito. È sincera Alessia e ci dice di aver dato uno sguardo veloce alle nostre pagine dove ha visto che abbiamo dato spazio a tante colleghe della pallavolo di tutto rispetto: “Ho visto che avete intervistato anche la Piccinini!!!” mi dice. Con lei ha in comune l’anno di nascita ma non solo. Anche tu Alessia, le dico, sei un simbolo di questo sport.

È una chiaccherata che adesso, rotto il ghiaccio, scorre davvero in maniera molto semplice e senza forzature. Sei tra le senatrici di questo sport – le dico – senti il peso della responsabilità di questo ruolo nei confronti delle colleghe più giovani oppure no?  Non mi sento addosso un peso bensì vivo la pallavolo come un gioco e forse me la sto godendo più adesso di quando ero più giovane – mi dice Alessia – forse perché sono più vicina alla fine della mia carriera (sorride). Ammiro le più giovani che hanno ancora tanti anni davanti ed io adesso mi voglio godere questa vita qui, da giocatrice, che so non essere per sempre. È una vita che ti regala tante soddisfazioni, in un certo senso “privilegiata” nonostante ci siano tanti sacrifici e tante rinunce.

E qui emerge il lato umile di una campionessa come Alessia che è consapevole della realtà sportiva in cui si trova! Ma come si fa a conciliare la vita sportiva con quella familiare? Vivendo praticamente nove mesi all’anno lontano dagli affetti ci vuole appunto la capacità di sacrificarsi e saper rinunciare a qualcosa sopratutto per me che sono anche sposata. Chi ci sta vicino deve avere una gran dose di pazienza perché oltre agli allenamenti ed alle trasferte può anche capitare di dover cambiare squadra ogni anno così da trasferirsi da una città ad un’altra.

E parlando di vita sportiva direi che il tuo rendimento quest’anno è molto alto e quindi l’idea di abbandonare questo sport tu la stai oramai rimandando di volta in volta, vero? Sorridendo Alessia non può che confermare la mia tesi. Certo la stagione ancora non è finita e non mi voglio cullare sugli allori – dice – ma sto vivendo questa stagione con l’entusiasmo di una ventenne e sto avendo grandi soddisfazioni. Fisicamente e mentalmente sto bene ed a Pesaro, dove sono ormai da tre anni, ho trovato la mia seconda casa e la mia famiglia. Ci sono tutte le condizioni per un’atleta per rendere al meglio. Sono contenta e allo stesso tempo piacevolmente “stupita” per i risultati che stiamo ottenendo. Stiamo giocando in un campionato ad altissimo livello, molto equilibrato, con un modulo che all’inizio mi vedeva un po’ perplessa visto che prevede una ricezione a due che comunque sta dando i suoi frutti. Sono contenta perché stiamo lavorando bene e tanto ed anche ieri, quando ho chiesto al mio allenatore di fare un po’ di ricezione, lui stesso è rimasto stupito dal fatto che una 39enne come me sia ancora lì ad affinare la tecnica. Però io sono una puntigliosa e quando qualcosa non mi viene bene poi mi arrabbio.

Ma i veri campioni sono proprio quelli come Alessia che cercano di migliorarsi sempre e di questo bisogna dargliene atto. Alessia però non si sente arrivata e dice: credo che ci sia sempre da migliorarsi ed è con questo spirito che vado in palestra altrimenti sarebbe davvero difficile potersi allenare 6 giorni alla settimana. Bisogna porsi degli obiettivi, dallo scorso anno ho anche cambiato alimentazione e sono più attenta questo perché volevo dimostrare di meritarmi questa A1 e di essere a livello delle altre.

La MyCicero Pesaro si trova adesso nella seconda metà della classifica a poche giornate al termine del campionato. L’obiettivo è quello di confermare questo andamento? Se guardiamo alla squadra adesso e facciamo un raffronto con l’inizio della stagione direi che abbiamo fatto davvero un ottimo lavoro ed arrivare fino a dove siamo ora non era affatto facile. Ho sempre creduto in quello che potevamo fare, ho delle compagne di squadre con una esperienza considerevole e siamo riuscite a creare un bellissimo amalgama tra di noi che ci permette di stare in campo bene. Abbiamo fatto un girone d’andata sopra le aspettative comportandoci molto bene con squadre forti. Dobbiamo continuare cosi perché la salvezza non è ancora matematica e lavoriamo per goderci e giocare al massimo questi play-off visto che non capita tutti gli anni di poter esserci.

La prossima partita sarà contro Monza. Come vedi questo incontro? All’andata ci hanno dato del filo da torcere vincendo solo per 3 set a 2 a dimostrazione che anche la loro squadra è ben assestata. Dopo l’ultima partita di domenica che è stata abbastanza complicata contro una squadra che sta giocando ad altissimo livello abbiamo solo voglia di reagire come facciamo di solito. Loro vengono da un’importante vittoria contro Conegliano  (prima in classifica) per cui saranno galvanizzate da questo risultato. Il fatto però di giocare in casa contro una nostra diretta concorrente (loro hanno 3 punti in più) spero ci stimoli a fare ancora meglio.

Tornando invece al discorso età… hai già pensato al dopo-pallavolo? Ancora non ci ho pensato ma mi vedo comunque nell’ambiente anche se non so dire in quale veste. Forse è sbagliato ma non ho ancora pianificato niente perché per me la pallavolo è ancora vita, mi reputo fortunata a poter ancora giocare.

Cosa ne pensi del fatto che ancora non ci sia il professionismo? Questo è un argomento che mi tocca particolarmente e spero che le mie colleghe più giovani possano, nel prossimo futuro, avere un trattamento migliore così che siano considerate prima donne e poi atlete così come accade per il mondo maschile. Spero che chi andrà al governo possa applicare una legge in tal senso per garantire un futuro più tranquillo alle atlete come me.

Cosa pensi invece dello sport nelle scuole? Pensi che ci sia ancora da lavorare? Sono particolarmente sensibile a questo argomento. Come laureata in scienze motorie anni fa, prima di svolgere la carriera da pallavolista, ho insegnato nelle scuole e sono convinta che lo sport sia essenziale nella formazione dei ragazzi. Lo sport è vita, insegna a vivere, a rispettare le regole. Ho ancora i ricordi un po’ “militareschi” di quando facevo educazione fisica alle scuole elementari. Inoltre, rendere l’educazione fisica più importante e quindi aumentarne le ore e renderla curriculare darebbe la possibilità di aumentare posti di lavoro per tanti laureati in scienze motorie. La scuola dovrebbe anche riconoscere l’impegno sportivo di tanti ragazzi che fanno sacrifici per studiare ed allo stesso tempo allenarsi. Sarebbe giusto che questi ragazzi avessero un incentivo anziché essere penalizzati. Sarebbe un investimento per il futuro.

Oltre alla pallavolo ci sono altri sport che segui o che pratichi? Sono una grandissima appassionata di tennis e sarà lo sport della mia “vecchiaia”. Poi voglio anche tornare a sciare perché è una cosa che facevo spesso da bambina. Quello che pratico di più comunque è il tennis perché serve a mantenermi in forma fuori stagione insieme anche al Beach-volley. Sono una gran fan di Federer!

Da Federer a Buffon… sono molti i campioni nati sul finire degli anni 70 come te. È una generazione da incorniciare la tua! Beh si alla fine devo dire che ci sono molti atleti dei miei anni che si sono distinti così come la Lo Bianco, la Piccinini. Insomma sono orgogliosa della mia generazione e anche di me stessa che ci sono ancora e che mi diverto ma sopratutto che riesco a divertire quelli che ci seguono!

 

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