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Vi presento i Silver Snipers, età media 71 anni

Silver Snipers

Vi presento i Silver Snipers, età media 71 anni, sponsorizzati da Lenovo.
Sono un team di CS:Go, professionista.

L’avanzare degli anni è una di quelle inevitabili ed in evadibili realtà biologiche della vita umana.
Tramontare sportivamente è un momento di passaggio verso prestazioni atletiche meno brillanti seppur condite da una conoscenza tattica del gioco più evoluta.
Una realtà dura con la quale si confrontano moltissimi agonisti.
Se invece volessi iniziare da vecchio uno sport, se desiderassi occupare il mio tempo libero in un attività diversa dal ciondolare ai cantieri da bravo “umarell”.
Quando ho deciso di seguire con più attenzione la scena degli eSport non mi sarei mai aspettato di trovare così presto un gruppo di anziani terribili pronti a competere in un ambito dove gli atleti sono decisamente molto giovani. Invece eccoli: Abbe “BirDie” Drakborg, 75. Wanja “Knitting Knight” Godänge, 63. Öivind “Windy” Toverud, 75. Monica “Teen Slayer” Idenfors, 62. Bertil “Berra-Bang” Englund, 81.

Decisi a restare giovani almeno nella loro mente e un po’ incompresi tra i loro coetanei, questo gruppo di nuovi giocatori si è presentato sulla scena agonistica al DreamHack Winter 2017 che si è tenuto nei primi giorni di Dicembre nella cittadina svedese di Jönköping, situata lungo la Strada 40 a 144 chilometri ad ovest di Göteborg. Questo gruppo di anziani, con meno di 100 ore di gioco alle spalle ma allenati da una delle leggende di questo eSport Tommy ‘Potti’ Ingemarsson, capace di capitanare i NiP e poi gli SK Gaming ad un dominio assoluto durato 10 anni all’inizio del nuovo millennio, si sono ritagliati uno spazio in uno dei side-event della manifestazione.
Ecco le sue parole:

“Mi hanno sorpreso come gruppo, per la dedizione e la motivazione capaci di canalizzare alla loro età nell’apprendimento di una pratica così lontana dalla loro quotidianità. Sono assolutamente concentrarti e dedicati al miglioramento delle loro prestazioni. Mi sono interessato alla loro avventura sportiva perché sono convinto che il “gaming” possa portare benefici concreti nelle persone di età più avanzata. Abbiamo già visto alcuni dei Silver Snipers sentirsi più sicuri e fiduciosi nel futuro. È stata la loro migliore terapia di sempre. Li ha aiutati a rimuovere l’ansia e li aiuta in una sorta di ginnastica mentale”.

 

Quante volte può accadere che i naVI (Natus Vincere) che si sono aggiudicati il torneo di Counter Strike: GO e un premio in denaro di 50 mila dollari, scendano dal palco per cercare altri giocatori con i quali scattare delle foto?  Ecco, se avete risposto mai questa volta vi siete sbagliati.
Assoluti protagonisti durante la manifestazione e nei media svedesi, questi “nonnetti terribili” sono il tangibile esempio che le vecchie generazioni possono trovare posto anche tra i nativi digitali.

Non credete sia possibile anche qui in Italia, vero?
Ho ascoltato personalmente mio nonno, allora alle prese con al ps1 e un gioco di pesca in lingua giapponese, chiamare mia madre per manifestare alcuni sintomi tipo “nausea e mal di testa”. Alla domanda di una figlia preoccupata “da quante ore giochi?”, la risposta con un sorriso da bimbo terribile fu “da circa 12 ore”. Conservo ancora il blocco notes dove si appuntava il peso dei pesci che pescava.
Sono passati quasi vent’anni e continuo a pensare che il “gaming” sia il passatempo migliore per molti anziani.
Come recita il motto dei Silver Snipers: “We’ve got time to kill” ecco perché non far “ammazzare il loro tempo” con qualcosa che li tiene attivi, emotivamente connessi e vicini ai loro nipoti più giovani?

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