Calcio

A tu per tu con Erika Campesi: dalla Sardegna a Ravenna passando per il West Ham

Da toscano quale sono mi è tornata alla mente una battuta di Marco Malvaldi sul calcio femminile, sport che tanto ci appassiona qui a anygivensunday: «Cioè, ora le donne le pagano per gioa’ a pallone?». «Prima hanno voluto entra’ ne’ carabinieri, e ora vogliano mettessi a fa’ ir carciatore di professione? Ora dìo io, ma ci sarà modo d’emancipassi senza fa’ de’ mestieri da stupidi…». Fa sorridere e fa anche pensare. Erika Campesi, che mastica calcio fin dall’età di 7 anni, ed ora calciatrice affermata del Ravenna Woman, con la sua storia ma anche direttamente con le sue parole ci dice semplicemente che lo sport è sport, che non è questione di emancipazione nè di pregiudizi.

1. Ciao Erika.. innanzi tutto raccontaci qualcosa di te..come è iniziata la tua passione per il calcio?

Ciao mi chiamo Erika Campesi e ho 24 anni. Vengo da un piccolo paesino della Sardegna, Golfo Aranci. Siamo una famiglia numerosa e quasi tutti giocano a calcio. Quindi diciamo che la passione me l’ha trasmessa la mia famiglia.

2. Hai un trascorso nel calcio inglese nelle fila del West Ham. Come è stata quella esperienza?

Ho vissuto per due anni a Londra dove ho indossato la maglia del West Ham. E’stata un aesperienza fantastica sia dal punto di vista calcistico che di vita.

3. Come è visto il calcio femminile in Inghilterra e quali sono le maggiori differenze con l’Italia?

C’è una organizzazione diversa. Le strutture per gli allenamenti condivisi con gli uomini. Un allenatore per ogni reparto. E il calcio è sicuramente molto diverso da quello giocato in Italia. E’ molto fisico e basato sulla corsa.

4. Erika siamo ancora ad inizio campionato ma mancano ancora delle vittorie importanti alla tua squadra (il Ravenna Woman). Come giudichi fino a qui il vosto inizio di campionato e dove potete eventualmente migliorare?

Il campionato è iniziato da poco e abbiamo affrontato alcune squadre alla nostra portata dove sicuramente potevamo fare meglio. Stiamo migliorando partita dopo partita. Siamo una squadra giovane e sicuramente continueremo a lavorare perchè siamo sicure che quest’anno possiamo dare tanto e dire la nostra in questo campionato che non sarà sicuramente facile.

5. Quali sono a tuo avviso le squadre più preparate per vincere il campionato?

Con l’arrivo della Juventus pare siano loro le favorite. Ma anche il Brescia non scherza….

6. Quest’anno la popolarità del calcio femminile è aumentata. Marta Rosucci per la Juventus in serie A e Regina Baresi in serie minore hanno moltissimi fans. Cosa ne pensi?

Penso che Martina Rosucci e Baresi siano due calciatrici molto forti e penso sia normale avere tutti quei fan… spero che comunque il movimento continui a crescere e dare visibilità e popolarità a tutte.

7. Come è la tua giornata tipo?

Non ho una giornata tipo. Però passo molto tempo con le compagne di squadra che stanno negli appartamenti qua. Quindi abbiamo sempre qualcosa da fare.

8. Hai trovato resistenze tra le tue amicizie o in famiglia quando hai deciso di intraprendere la carriera di calciatrice?

Ho iniziato a giocare a 7 anni. Sia gli amici che  lafamiglia, sopratutto, mi hanno sempre appoggiato e seguito anche a distanza. Anzi sono contenti ed orgogliosi. Colgo l’occasione per ringraziare la mia famiglia che ha fatto tanti sacrifici e se sono qua oggi è anche grazie a loro.

9. Cosa ti senti di dire alle ragazze che vorrebbero fare il tuo stesso percorso?

Io dico alle bambine, ragazze che se hanno un sogno o una passione di seguirlo e non farsi trascinare dai giudizi negativi perchè lo sport è sport. Non ci devono essere pregiudizi.

E per ultima cosa volevo dire a Cassandra mia cuginetta di continuare così nella speranza che possa fare il mio stesso percorso (anche meglio).

 

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

To Top