Futsal

Bombelli e la Fispic: “Un mondo di atleti speciali”

Fabrizio Bombelli

In pochi purtroppo ne hanno sentito parlare, ma a Silvi Marina (in provincia di Teramo), nel week end appena passato, si è tenuto il primo corso in assoluto per istruttori tecnici di base di calcio a 5 categorie B1 e B2/3, organizzato dalla FISPIC in collaborazione con la Scuola Allenatori FIGC di Coverciano. Presenti i relatori Rossano Mastrodomenico (selezionatore della Nazionale B1) e Andrea Congiu, ex allenatore di calcio a 5 del Cagliari in Serie A e di altre squadre isolane (ora selezionatore della Nazionale B2/3), oltre a Roberto Osimani – attuale CT della Nazionale di San Marino di Futsal – intervenuto nella giornata inaugurale.

Ma per capire ben di cosa stiamo parlando, ci siamo rivolti ad un volto noto del calcio a 5 nostrano: Fabrizio Bombelli, ex portiere con presenza in tutte le serie dal regionale al Nazionale (più un’esperienza all’estero con l’Azerbaijan nel 2003) e attuale preparatore dei portieri del Milano (A maschile), della Kick Off (A femminile) e Videoton Crema (B maschile). E’ con lui che abbiamo ricostruito – tappa per tappa – la crescita di questa disciplina, a partire dalla costituzione della Fispic, la Federazione Sportiva Paralimpica cui il CIP, Comitato Italiano Paralimpico, ha affidato la gestione, l’organizzazione e lo sviluppo dell’attività sportiva per ipovedenti e ciechi. La Fispic è nata in Italia nel 2010 e raggruppa goalball, torball, judo, showdown e naturalmente calcio a 5, con delle logiche differenze rispetto al futsal che siamo abituati a seguire.

CATEGORIA B1 (non vedenti) – Si gioca in 5: 4 giocatori non vedenti e un portiere, che può essere vedente o ipovedente. Non ci sono fuori laterali giacchè il campo è delimitato da steccati che hanno il doppio compito di non rallentare il gioco e di facilitare l’orientamento. Il pallone è a rimbalzo controllato, è più pesante del pallone unico della Serie A ed è dotato di un sistema sonoro interno, così da non modificarne la traiettoria nel passaggio. Dopo 5 falli, si arriva al tiro libero che è calciato però dagli 8 metri. L’area del portiere è costituita da una superficie di 2 metri in lunghezza per 5 metri in larghezza e il portiere non può parare al di fuori, altrimenti verrà concesso un calcio di rigore alla squadra avversaria.

CATEGORIA B2/3 (ipovedenti) – Il palazzetto dovrà essere oscurato e in caso di problemi di vista causati dalla troppa luminosità, potrà indossare un cappello o occhiali scuri. In ogni gara devono essere in campo almeno 2 B2 in contemporanea, anche in questo caso il portiere (che non può fare gol) è vedente o ipovedente ma a differenza di quanto accade nel calcio a 5 tradizionale, il suo rilancio non può superare la metà campo senza che il pallone abbia prima toccato la propria metà.
Portiere di movimento: il suo utilizzo è consentito solo da parte della squadra sotto nel punteggio, ma in caso di pareggio deve immediatamente uscire. Ci sono sia rimesse laterali che rimesse dal fondo.

BOMBELLI – Alla FISPIC, Bombelli è arrivato perché lo sport è il suo pane quotidiano e lo si capisce dal numero di patentini che custodisce nel portafoglio (ben 4: UEFA B, Calcio a 5, Portieri Calcio e Scuola Calcio). A questi si sono aggiunti nell’ultimo week end anche quello di allenatore di calcio a 5 B1 e B2/3.

“Ho partecipato al corso per cultura personale, nel mio caso specifico ero interessato a capire meglio la figura del portiere: volevo approfondire le conoscenze su questo ruolo e prendere nuove idee da applicare nel corso dei miei allenamenti”.

E non è mancato un pizzico di curiosità.
“Mi sembrava strano che un portiere vedente potesse prendere gol da un giocatore ipovedente o non vedente invece mi sono accorto che c’è tanta imprevedibilità, perché il giocatore sopperisce con tante altre qualità alle carenze visive. La conduzione della palla, per esempio, avviene a “campana” così da non perdere il contatto, mentre per la ricezione si adottano vari gesti tecnici come quelli a “pinza” e a “croce””.

Una full immersion dalla quale Bombelli esce pienamente soddisfatto, in attesa del completamento del percorso che lo porterà all’acquisizione dell’abilitazione di istruttore tecnico.

“Servono prima 20 ore di pratica, 10 in una società di B1 e altre 10 in una di B2/3. Un futuro in questo sport? Perché no, come preparatore dei portieri… è un’esperienza che mi piacerebbe fare. Al corso erano presenti anche alcuni giocatori non vedenti o ipovedenti: sono ragazzi e atleti veramente speciali, che hanno trovato nello sport una forte motivazione per superare le gravi problematiche dovute alla loro disabilità. Li ammiro tantissimo e la qualifica di allenatore B1 e B2/3 mi rende davvero orgoglioso”.
E mentre la Fispic ufficializza il doppio traguardo raggiunto da Bombelli, in Italia i campionati 2017/18 stanno per partire. Nel B1, ci sono Crema, Firenze, Lecce Siracusa, Roma e Imperia; mentre nel B2 si affronteranno Omero Bergamo, Torino, Cagliari, Treviso, Fano e Ferrara. Durante la stagione si disputeranno regolarmente Supercoppa e Coppa Italia. La disciplina B1 inoltre è paralimpica dal 2010.

 

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