Calcio

Tiberio, l’Ancora di Conte: «Ecco come porto i campioni al top. E il mister è unico»

Intervista al nuovo personal trainer del Chelsea di Antonio Conte e reduce dall’emozionante Europeo francese: «Un’esperienza indimenticabile, non scorderò mai le parole di Buffon dopo l’immeritata eliminazione. Vi spiego la cura del fisico come segreto per giocare ad alti livelli».

Tiberio Ancora non è un nutrizionista. Non glielo dite. È un personal trainer specializzato in allenamento di forza funzionale, educatore alimentare, competente anche in tema di idratazione e integrazione sportiva. E ha un curriculum che fa paura. Ma facciamo un piccolo passo indietro. Salentino classe ’65, Ancora è stato anche calciatore. Se lo ricordano benissimo i tifosi di Messina, Casertana, Martina Franca e Brindisi. Tra le altre. Un arcigno difensore centrale, classe ed autorità lì in mezzo a svettare. E se decideva che gli attaccanti non dovevano passare, non passavano. Poi, appese le scarpe al chiodo, ha seguito una sua passione di sempre: la cura nei minimi dettagli del corpo. Da quel momento le sopracitate specializzazioni, che l’hanno consacrato come uno dei professionisti più stimati del calcio italiano. Ed eccolo il curriculum da paura. Fedelissimo di Antonio Conte, è stato il personal trainer della nazionale italiana agli ultimi europei francesi. L’allenatore salentino non vuole più farne a meno, tant’è che si porta il granitico Tiberio anche al Chelsea, alla corte di Roman Abramovich. In mezzo le collaborazioni con Torino, Juve, Bari, Siena, Atalanta e Lecce. Insomma, una vera e propria autorità nel campo della cura del corpo, come mezzo primo per un’attività fisica ad alti livelli. Umiltà e professionalità, Ancora si racconta ad Any Given Sunday. Aneddoti azzurri che colpiscono il cuore, se si pensa all’ultimo Europeo. I suoi esordi da personal trainer con relative precisazioni e un’occhiata rapida alla prossima serie A e alla Juve pigliatutto, destinata (anche) per Tiberio Ancora a fare campionato a sé.

Eccola la nostra chiacchierata con il professionista leccese, all’alba della sua nuova esperienza Oltremanica. Good luck for everything, mister Ancora.

Tiberio, benvenuto su Any Given Sunday. Complimenti per le tue numerose soddisfazioni professionali che continui a collezionare. Dopo l’esperienza a Euro 2016, ora al Chelsea. Come ci si sente in un top club europeo come quello londinese?

«Ho trovato una realtà senza dubbio al top. Ho avuto la possibilità di seguire diverse squadre importanti da noi, però qui ti rendi conto che in Italia c’è qualcosa da migliorare. Hanno qualcosa in più e te ne accorgi subito».

Mettiamo le cose in chiaro per tutti: non sei un nutrizionista, ma un personal trainer con diverse specializzazioni. Perchè secondo te si commette questo errore?

“Diventa una voce comune, direi una vox populi. Non sono mai stato nutrizionista, però forse per semplicità si può pensare che curo solo l’alimentazione. E invece no. La corretta forma fisica passa certamente anche per l’alimentazione, ma è solo una parte di tutto il lavoro che faccio. Io sono un valore aggiunto per il preparatore atletico e per il mister, a cui permetto di avere dati oggettivi utili per le sue valutazioni. Faccio un “tagliando generale” al calciatore per consentirgli di essere al 100%”.

Come e quando nasce Tiberio Ancora personal trainer?

“Nasce intorno al 2000. Mi trovavo sulla strada Brindisi-Lecce, avevo passato i trent’anni e mi chiedevo cosa avrei fatto dopo aver smesso di giocare. Sono sempre stato fissato, per l’aspetto fisico. E allora mi sono detto: “perché non fare il personal trainer?”. Avevo un certo seguito. Poi mi sono diplomato e ho iniziato a prendere tutte le varie qualifiche. Nel frattempo ho continuato a giocare fino a 40 anni. Poi ho smesso e ho aperto lo studio e già agli inizi era pieno di gente, mi sono dedicato alla mia nuova attività a 360 gradi. E di lì a poco è iniziata la mia collaborazione con Antonio Conte, che mi ha proposto un posto al Bari. Poi tutte le altre squadre, come Juve, Siena, Verona, Torino fino ad arrivare ai giorni nostri”.

Facciamo un passo indietro, nel recentissimo passato: questa Italia uscita di scena tra gli applausi di tutto il mondo del calcio. Come si viveva nel gruppo azzurro?

“E’ stata un’emozione incredibile che abbiamo in realtà fatto nostra alla fine. Quando siamo partiti eravamo più freddi. Ci siamo calati a fondo nel progetto Conte. Eravamo un corpo unico. Addirittura con lo staff dell’hotel. Si è creato un blocco unico che poi è stata la nostra forza. E quindi credo sia stata questa l’alchimia, perché Conte ha il dono di trasmettere il suo modo di pensare e di essere a tutti. Lui cerca proprio questo per creare un gruppo che ha grande forza e organizzazione. E ti dirò di più: nel momento del raduno non ci si rende conto del contesto, poi quando finisci tutto realizzi vedendo la reazione delle lacrime di Buffon, del mister e di Barzagli. Sono state le reazioni di tutti noi. Quando è finita l’avventura mi sono venuti i brividi. Una cosa che ricorderò per sempre”.

Come correvano i nostri azzurri. Merito anche del tuo lavoro. Qual è il segreto per una perfetta forma fisica e se tu, come personal trainer, hai un marchio di fabbrica.

“Certo che ce l’ho, lo sperimento su di me. Ho una mia filosofia. Gli atleti dello stesso livello si differenziano nei dettagli. La mia fissa è quella di mettere il calciatore nella massima efficienza fisica ed organica. Se non si fondono questi due livelli, non potrai mai sfondare in palcoscenici importanti. Propongo questa idea agli allenatori e sono in sintonia con me, ma anche i preparatori. Sono uno che con loro ci collabora, non entro in competizione con nessuno. Cerco, al contrario, di mettere a disposizione tutta la mia esperienza”.

Cosa ti porti dentro di questa bellissima esperienza? Seppur terminata in maniera immeritatamente dolorosa.

“Il mio ricordo più bello è l’ultimo giorno, quando il mister ha preso parola per salutare il gruppo. In più mi rimarranno per sempre le parole di Buffon, dette con una profondità e una saggezza unica. Mi hanno colpito tantissimo. Le ha racchiuse in un discorso fattoci il giorno dopo l’eliminazione con la Germania, ha detto delle cose importanti che per i più giovani sono una sveglia. Dette da lui, con la voce rotta dall’emozione, ti danno dei riferimenti ben precisi”.

Vuoi descriverci brevemente Antonio Conte nel privato? A vederlo in tv te lo immagini sempre così integerrimo, serio e con quell’aria da sergente di ferro.

“Antonio Conte è il top. É innanzitutto una persona solare, gioioso e con la battuta pronta. Assolutamente squisita. Uno spasso, non è quello che può sembrare in tv, quando lo si vede così tutto d’un pezzo segnato dalla sua carica agonistica. Una persona con un equilibrio e una bontà unica”.

Chiudiamo con il campionato di serie A. E’ davvero inutile giocarlo, vedendo la super Juve di Allegri?

“Sì, non c’è una forza tale da contrastare la Juventus. L’unica forse è la Roma e l’Inter, ma deve andare tutto bene e non ci dev’essere il minimo intoppo. La Roma perché ha un’organizzazione di gioco data da un bravo mister. Mentre non credo proprio che il Napoli possa rifare quello che ha fatto lo scorso anno. Secondo me la Juve vincerà il campionato con uno scarto impressionante e con diverse giornate d’anticipo”.

In bocca al lupo per la tua nuova esperienza in Premier, Tiberio. Puoi portarci un abbraccio a mister Conte da parte nostra?

“Ci mancherebbe, certo che lo porto. E crepi il lupo”.

 

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