Scherma

“Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore…”

“…un giocatore si giudica dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia” cantava De Gregori in una sua famosa canzone (La leva calcistica della classe ’68) dedicata al calciatore della Roma Agostino Bartolomei. Queste parole mi sono subito risuonate alla mente a poche ore dalla sconfitta di Aldo Montano per 15/13 subita dal russo Kovalev.

Aldo Montano ricorda le due stoccate dubbie all'arbitro alla fine dell'assalto perso a 13 con Kovalev

Aldo Montano ricorda le due stoccate dubbie all’arbitro alla fine dell’assalto perso a 13 con Kovalev (foto BIZZI)

Aldo a queste Olimpiadi di certo non ha sbagliato un calcio di rigore, perché partecipare alla quarta Olimpiade consecutiva a 37 anni suonati ed aggiudicarsi una medaglia è forse prova sportiva ben più complessa.
Ma chi si sofferma a giudicare Aldo solo alla luce di questo fallimento (che poi fallimento non è) fa una analisi semplicistica e deficitaria che non tiene conto di quattro intensi anni di preparazione che per questo campione si sono caratterizzati con una qualificazione olimpica mozzafiato seguita da un serio infortunio alla spalla. E vogliamo solo accennare al possibile caso doping visto la provenienza russa di Kovalev o al fatto che il responsabile internazionale dell’arbitraggio sia anch’esso di nazionalità russa.
Vorrei invece analizzare Aldo secondo le tre caratteristiche enunciate da De Gregori.
1. Coraggio: beh è forse fin troppo semplice associare questo aggettivo ad Aldo perché il coraggio non gli è mai mancato in tutta la sua carriera da atleta. Ma il coraggio lo ha dimostrato nel mettersi in gioco per la qualificazione a Rio con atleti ben più giovani di lui ed emergenti. Prova ne  è che il giovane Luca Curatoli  da Napoli ha mancato davvero di poco la qualificazione. Ancor di più il coraggio è venuto fuori quando Aldo ha dovuto affrontare un delicato intervento alla spalla e i giorni seguenti iniziare una riabilitazione conclusasi a tempi record per tornare in pedana e finire la preparazione fisica in vista di Rio.
2.Altruismo. È un’altra peculiarità di Aldo che lo contraddistingue nella vita di tutti i giorni e in pedana. Montano non si è mai sottratto agli amici di lungo corso, a quei ragazzi con cui è cresciuto a Livorno e che ancora oggi lo accompagnano nel cammino difficile dell’atleta. Un campione che si è impegnato molte volte per il sociale (vedasi le attività a favore del Gaslini di Genova per esempio) e che non si è mai sottratto ad una foto o autografo sia durante eventi sportivi che commerciali, dispensando sempre un sorriso per tutti.
L’altruismo in pedana lo ha esibito proprio in quell’assalto perso con Kovalev dove, nonostante avesse già subito delle ricostruzioni dubbie a suo sfavore da parte dell’arbitro, non esitava un secondo ad alzare il dito per accusare la botta ricevuta e dare così il punto all’avversario. Segno che Aldo non ha bisogno di favori da nessuno nella consapevolezza di potersi guadagnare la vittoria con le proprie forze.
3. Fantasia. Così come i calciatori più forti dimostrano questa qualità nell’esecuzione di azioni particolari così Aldo, anche a Rio, nell’assalto incriminato ha propinato diverse azioni sia in attacco che in difesa il cui repertorio è dote di pochi sciabolatori nel panorama schermistico mondiale.
Adesso ad Aldo spetta un meritato riposo dove lontano dai riflettori tornerà a riflettere sul suo futuro. A novembre festeggerà il suo 38 esimo compleanno ed è il tempo di tirare di nuovo le somme e capire quali margini ci siano per lui per affrontare un ulteriore quadriennio olimpico. Da una parte c’è lo stimolo a gareggiare a Tokyo per giocarsi un oro a squadre che arricchirebbe e completerebbe il palmares di Aldino. Ma le riflessioni non potranno prescindere dalla considerazione che Aldo deve dare al cambiamento delle regole della sciabola che vedranno l’introduzione di quella che viene chiamata dagli addetti ai lavori “Russian Death Box” ossia l’accorciamento della misura  (distanza tra i due tiratori) al centro pedana a inizio assalto.

Aldo Montano esulta durante l'assalto con Kovalev a Rio (foto BIZZI)

Aldo Montano esulta durante l’assalto con Kovalev a Rio (foto BIZZI)

Intanto auguriamo una buona estate ad un campione che fino ad oggi ha fatto la storia della sciabola italiana a cui va il nostro grazie per aver più volte portato il nostro tricolore sul gradino più alto del podio nelle varie competizioni internazionali!

 

Luca Giovangiacomo

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