La scorsa settimana presso il Centro CONI di Formia, durante l’allenamento della nazionale di Sciabola, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con uno dei Maestri della nazionale di Sciabola Femminile, il Maestro Nicola ZANOTTI (nelle foto di A. BIZZI è il maestro delle atlete Irene Vecchi di Livorno e Ilaria Bianco di Pisa)
- Nicola sei alla tua terza Olimpiade come maestro della nazionale di sciabola femminile. Quali sono le tue sensazioni a pochi giorni dalla partenza?
Essendo la mia terza esperienza dopo Pechino e Londra in tutta sincerità sono meno in trepidazione perché conosco già quali emozioni si proveranno, ma comunque ne vorrei fare altre 100!! Le mie precedenti esperienze sono comunque state diverse l’une dalle altre. A Pechino andai come allenatore di Ilaria Bianco ma non ero accreditato CONI quindi non vissi all’interno del villaggio olimpico e non fui autorizzato a stare a fondo pedana. Molto più coinvolgente è stata invece l’Olimpiade di Londra, forse anche per il fatto di esserci arrivato con Irene Vecchi dopo un percorso fatto insieme negli anni anni che ci aveva portato ad avverare un sogno. A Rio andrò invece sia con Irene che con Ilaria. La differenza tra questa olimpiade e le passate e’ che alle precedenti mi sono avvicinato pensando “quel che viene e’ tutto di guadagnato” e ci divertimmo molto godendoci tutto dall’inizio alla fine. A Rio invece andremo più “maturi” e con obbiettivi più in grande. Sarà quindi meno svago e spensieratezza cercando di stare il più concentrati possibile. Una volta arrivati a Rio poi chissà, vedremo come si metteranno le cose!
- Un atleta si prepara sia mentalmente che fisicamente. Come si prepara invece un allenatore del tuo calibro ad una Olimpiade?
Un allenatore deve cercare di far tenere sempre l’attenzione alta al proprio atleta cercando di curare il particolare. In queste competizioni non si può aver lasciato niente al caso, dal punto di vista tecnico, mentale e fisico. Bisogna essere bravi a gestirlo al meglio capendo le esigenze del momento per incidere particolarmente sull’aspetto psicologico!!!
- Sei uno dei molti Livornesi che andranno alle Olimpiadi. Cosa ha secondo te Livorno di così speciale da sfornare così tanti atleti in diverse specialità?
Credo che ciò che fa la differenza in un Livornese sia certamente il carattere. Siamo sempre in competizione l’uno con l’altro, ci “piace piacere” agli altri,ci piace apparire….ognuno al suo modo ma ci piace essere così. Questi atteggiamenti vanno quindi a riversarsi in modo positivo nello sport che ci porta spesso a primeggiare in molte discipline.
- Hai avuto esempi di maestri olimpionici (Curletto, Rigoli e Bauer per citarne alcuni). Cosa hai appreso da loro?
Bauer e’ sicuramente il maestro dal quale ho appreso di più il metodo di insegnamento. Sono stato accanto a lui dal 2004 al 2006 e ho capito quanto deve essere meticoloso il nostro ruolo. L’organizzazione dell’allenamento, la serietà e la passione sono alla base di tutto. I ragazzi recepiscono queste cose e sono stimolati a dare il meglio di se. Dobbiamo essere una loro guida, al pari di un genitore. Naturalmente questo conta soprattutto nell’età adolescenziale, ma anche da grandi gli atleti hanno bisogno del supporto e si affidano completamente al loro allenatore. L’atleta ci tasta spesso il polso e vuol sentire se siamo sempre al loro fianco, e noi dobbiamo essere sempre pronti a dimostrarglielo. Durante una carriera gli alti e i bassi sono frequenti e noi dobbiamo sempre supportarli dimostrando le nostre conoscenze. La difficoltà maggiore è’ gestirli al meglio e la frase che spesso mi risuona nell’orecchio di Bauer e’ ” E’ facile rispondere sempre sì alle richieste di un atleta, difficile e’ dirgli no!” E ti assicuro che la stima la ricevi proprio così…
- Hai una vita intensa tra scherma e la polizia. Come concili vita professionale con quella privata?
Non è’ semplice, ma se accanto hai una moglie intelligente e che ti vuol bene e ti aiuta ad affrontare tutte le difficoltà, diventa tutto più facile. Con la nascita di Vittoria poi la cosa è ancora più difficile, ma credo che da grande sarà felice di quello che ho fatto e spero che possa esserle di insegnamento capendo che per ottenere le cose servono rinunce,passione e tanta forza di volontà e dedizione!!!
- Una curiosità. Cosa ti porterai in valigia di particolare?
….un oggetto da attaccare alla valigia che mi hanno regato Alessia e Vittoria!!!!
Formia, 20 Luglio 2016