Futsal

#Occhinegliocchi, n.5. Guidotti-D’Incecco, amicizia senza fine

Quinta puntata della rubrica biancazzurra. Un ritratto del capitano Ersilia da parte di Alessia: “E’ una sorella minore. 24 anni di alti e bassi, ma per lei ci sarò sempre”

Che cos’è un’amicizia? Il dizionario dice “un tipo di legame sociale accompagnato da un sentimento di affetto reciproco tra due o più persone”. Ecco, questa è un’amicizia. Poi, però, c’è l’Amicizia con la A maiuscola: è di questo tipo di emozione che Alessia Guidotti parla quando ci spiega il suo rapporto con Ersilia D’Incecco.

“Chiunque penserà che descriverla sia semplice, soprattutto perché la conosco da 24 anni. Ma è proprio questo a rendere tutto più difficile e impossibile da sintetizzare. Per non annoiarvi troppo cercherò di essere breve – ha scherzato il difensore del Montesilvano sulla rubrica #Occhinegliocchi – partendo dal lontano 1992: Ersilia si era trasferita con la sua famiglia proprio di fronte casa mia. Quando l’ho conosciuta era una bambina completamente diversa da me: silenziosa, pacata, equilibrata, timida… ma avevamo in comune la grandissima passione per il pallone che ci ha fatte conoscere e ancora oggi ci tiene unite tra gioie e dolori: in campo è stata la compagna di mille battaglia, fuori – nella vita di tutti i giorni – è come una sorella minore”.

I primi calci li hanno dati con la maglia del Pescara, poi hanno proseguito con i colori biancazzurri della Lazio Calcetto e infine del Montesilvano: metà della loro amicizia, praticamente, è stata vissuta su un rettangolo di gioco.
“Non me ne vogliano le altre, ma Ersilia è la giocatrice italiana più forte che ci sia, quando vuole – sorride Guidotti. – Molto intelligente tatticamente, con un’ottima tecnica e visione di gioco, anche se si lamenta troppo con gli arbitri. Devo dire che è anche la giocatrice che ho visto acconciata nei modi più strani: dalla cresta, alle “tendine” e allo shatush. Sta ancora cercando il suo look ideale, prima o poi lo troverà”.

Qualsiasi pettinatura scelga, comunque, l’azzurro della Nazionale le dona.
“Averla vista con quella divisa l’estate scorsa è stata una sensazione bellissima perché con lei ho vissuto il passaggio dal cortile di casa, al Foro Italico. Una grandissima soddisfazione anche perché la convocazione è arrivata dopo due infortuni consecutivi che avrebbero scoraggiato chiunque. La sua forza è che ancora ci scherza su e mi ripete: “Alè, ricordati che non c’è due senza tre’’.

Ironia a parte, anche il capitano biancazzurro ha i suoi difetti. “Ma per questa volta la grazio e mi concentrerò solo sui pregi. Chi la conosce l’ammira per la pazienza, la simpatia, la bontà, la determinazione nel raggiungere i suoi obiettivi e soprattutto per l’amore per il suo fratellino Mattia. Sembrerà banale – aggiunge in chiusura Guidotti – ma io le voglio un bene indescrivibile e, nonostante tanti alti e bassi, le sono legata al punto che per lei ci sarò sempre”.

Ufficio Stampa

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