Il divertente retroscena dell’estremo guardiano dei pali biancocelesti: «Non siamo solo io, Presto, Siclari e Violi a parlare il nostro dialetto, ma tutta la squadra». Dopo la vittoria con lo Statte, alla ripresa ci sarà la Ternana: «Gara sempre difficile, i numeri non contano. Dobbiamo vincere anche noi».
Quattro gol allo Statte per compiere quel passo avanti in classifica vitale per agganciare le agognate finali scudetto. Vittoria comunque non facile contro un avversario che ha dovuto fare i conti con numerosi infortuni pre e a partita in corso, ma alla fine quando hai Taty e un mix delle giocatrici italiane tra le più forti in circolazione – De Angelis, Siclari e Lisi – qualcosa succede sempre. E così è stato per la Loggia Vernici Lazio, piazzatasi momentaneamente al quarto posto in classifica. Ma vincere non è sempre merito di chi fa i gol, ma anche di chi li evita. Come la brava Martina Cacciola, numero 1 laziale, una delle rappresentanti della folta colonia calabrese insediatasi nella capitale sponda aquila che vola. Il guardiano dei pali laziali si gode la vittoria contro l’Italcave, l’imminente pausa pasquale e il prossimo turno di campionato, quando la Loggia Vernici affronterà la mai banale sfida con la Ternana campione d’Italia, ma ora in crisi di risultati. E poco importa pensare al precedente di Coppa Italia, quando le ragazze di mister Lelli superarono le rossoverdi con un netto 3-0. Quella è un’altra storia, questa invece è tutta differente. Ecco l’esaustivo pensiero di Cacciola, con una dedica speciale finale.
Martina, bella vittoria contro lo Statte nell’ultimo turno. Un passo avanti per le finali scudetto
«Sì, domenica i tre punti erano fondamentali. Per noi vincere era l’unico risultato da conseguire, perché ci avrebbe permesso di fare un altro passo importante per la qualificazione ai play off scudetto. Davanti al nostro pubblico, ai nostri tifosi non potevamo e non volevamo sbagliare partita, volevamo regalare a noi stesse e a chi ci segue ogni domenica una bella vittoria che dà morale e consapevolezza dei nostri mezzi. Dispiace soltanto che lo Statte non abbia potuto schierare giocatrici importanti e non abbia potuto mettere in campo tutto il suo potenziale, però la nostra voglia di imporci era talmente tanta».
Tuttavia il discorso non è ancora chiuso. Vi aspettavate queste difficoltà dopo una prima parte di stagione pressoché perfetta?
«Sapevamo che il girone Gold sarebbe stato tutto un altro girone dove si avremmo incontrato le migliori sette squadre ed ogni domenica devi dare il 100% per portare a casa la partita. Aver fatto una prima parte di campionato perfetta ,arrivando inaspettatamente (a detta di tanti)seconde ,in questo girone Gold non conta più nulla, adesso ogni partita è una finale ed è decisiva per raggiungere i play off scudetto, e con questo nuovo tipo di campionato non ti è concesso sbagliare più di tanto visto che si stratta di partite secche. Abbiamo altre due finali da giocare e vincere perché ancora nulla è scritto, il nostro obiettivo è arrivare tra le prime quattro e abbiamo il destino nelle nostre mani».
Un’impressione che date all’esterno è la grande compattezza del gruppo. Non dimenticando, ovviamente, la qualità della vostra rosa.
«Avere in squadra giocatrici di indiscusso valore tecnico come Tati e Lu è una cosa che non tutti possono permettersi. Ma non dimentichiamo che in squadra abbiamo anche 4 nazionali italiane Siclari, Violi, De Angelis e Lisi. Abbiamo Presto capitano di mille battaglie, ma dietro tutte loro c’è chi in silenzio contribuisce al tutto, perché credo che questa non è soltanto la Lazio di Lu e Tati, ma anche di Corio, Brandolini, Menichelli, Mercuri, Chiesa e Collalti. Ognuno ha un ruolo ben definito e sa quello che deve fare, remiamo tutte dalla stessa parte ed è questo che ci rende un gruppo compatto e unito, ci incitiamo l’una con l’altra, gioiamo l’una per l’altra e quando ce n’è bisogno cerchiamo di sopperire l’una all’errore dell’altra. E poi per me che sono ancora giovane potermi confrontare con ognuna di loro, potermi allenare con ognuna di loro, mi sta aiutando molto nella mia crescita calcistica».
La Lazio parla prevalentemente calabrese. Che ne dici di questo dato interessante?
«La Lazio parla solo calabrese (ride, ndr). Devi sentire Chiesa che ripete quello che dico io o Lu e Tati che ti fanno le battute in dialetto, De Angelis che ti risponde in calabrese o Lisi che canta le canzoni della nostra regione. Ormai abbiamo colonizzato questa squadra. Scherzi a parte, ritrovarsi in squadra con 4 compagne si di futsal ma anche di vita con cui hai condiviso tanto mi ha fatto sentire subito a casa. E poi si sa noi meridionali abbiamo un cuore grande e la generosità è il nostro valore per antonomasia».
Prossima gara con la Ternana, una sfida mai banale. Affrontate una formazione ancora a secco di vittorie, a digiuno da dicembre. Quante insidie possono nascondere questi dati che, solo in apparenza, vi danno per favorite? Vedi anche il secco 3-0 di Coppa.
«Con la Ternana c’è sempre stata una rivalità sia calcistica che tra tifoserie. Ovviamente parliamo di sana rivalità. Non bisogna cullarsi sul fatto che loro non vincono da tanto o che in coppa le abbiamo battute in maniera netta, questo non ci deve far pensare di aver già vinto la partita. Ma io mi fido delle mie compagne e so che non sottovaluteremo l’avversario ma l’affronteremo così come abbiamo affrontato ogni partita fin qui, con tanta voglia di dimostrare il nostro valore e con tanta voglia di vincere. Per loro i 3 punti sono di vitale importanza per continuare a sperare in una qualificazione, d’altro canto per noi lo sono ancora di più visto che ancora nulla è deciso e vincere domenica 3 aprile contro la Ternana ci permetterebbe di consolidare ancora di più il quarto posto».
Perché non potete certamente deludere i vostri tifosi.
«Certo! In campo ogni volta scendiamo in 6, perché i nostri tifosi sono sempre lì a sostenerci. Sia che si vinca o che si perda loro sono lì a sventolare con orgoglio le bandiere biancocelesti e ci trasmettono tutta la passione e l’amore che hanno verso questi colori, questa società e verso noi ragazze. Loro ci danno tanta forza nel lottare su ogni pallone sono incredibili e per questo vorrei ringraziarli».
