La giocatrice palermitana, quattordici centri finora, sulla sfida contro le capitoline alla disperata ricerca di punti qualificazione: «Una gara non facile contro una squadra che ci ha lasciato amaro in bocca dopo Chieti».
Federica Belli, da Palermo. Professione bomber, quelli veri. Finora ha marcato il cartellino quattordici volte, nove nella prima fase del campionato, cinque nel Gold Round. Giusto per continuare a snocciolare numeri, doppietta nell’ultima partita disputata contro l’Isolotto Firenze che neanche un mese fa alzava al cielo la Coppa Italia. Ma non solo club, perché Belli fu tra le protagoniste della notte magica del Foro Italico, datata 25 giugno 2015. Esordio della Nazionale di Menichelli e Belli timbra visita anche lì: gol del 3-0 nella prima delle due sfide all’Ungheria, gioia immensa per la giocatrice isolana, meneghina d’adozione. Ma l’immediato presente parla di una Kick Off da prendere per mano in questo finale di stagione, che vede le milanesi già arci-sicure di un posto per le finali scudetto, grazie al primato – in coabitazione con il Montesilvano – nella classifica del Gold con i 13 punti conquistati nelle cinque partite fin qui disputate. Dopo lo stop pasquale, si riprende con la sfida contro una S.S.Lazio con l’acqua alla gola, con il disperato bisogno di punti per continuare a coltivare il sogno spareggi scudetto. Quella S.S.Lazio che rievoca ricordi amari per le lombarde, estromesse agli ottavi della Coppa – a sorpresa, ma anzi no – proprio dalle capitoline, poi autrici della grande cavalcata stoppatasi solo in finale contro l’Isolotto. Belli è pronta, in versione “V per vendetta”. Perché quell’eliminazione fa male e va riscattata. Anche se c’è un obiettivo diverso da raggiungere, quello grosso.
Una sosta dopo sette gol rifilati all’Isolotto era il modo migliore per ricaricare le pile. Una vittoria figlia di quali fattori?
«La partita contro l’Isolotto é frutto di intenso lavoro svolto in queste settimane durante gli allenamenti con la squadra. Abbiamo analizzato quelli che possono essere i nostri punti deboli e cercato di migliorare alcuni aspetti importanti al fine di minimizzare errori collettivi ed individuali».
Vincere contro una squadra che aveva da poco alzato un trofeo, può ridare linfa e convinzioni aggiuntive per il prosieguo della stagione?
«La vittoria contro l’Isolotto é stata una bella soddisfazione, sia perché é una squadra con grandi individualità sia perché, come hai detto tu, ha alzato da poco un trofeo meritatamente. Il nostro obiettivo é quello di arrivare il più lontano possibile rispettando il nostro avversario e non dando per scontato la vittoria».
Questa Kick Off può realmente ambire allo scudetto?
«La Kick Off sta crescendo tantissimo, sia a livello calcistico che a livello personale. Tutte le squadre del Girone Gold, sono di alto livello e credo che tutte possano ambire alla vittoria dello scudetto. Non sono assolutamente da sottovalutare neanche le squadre del Silver. Ma credo che la Kick Off possa davvero puntare in alto».
Dopo la Kick Off, la nazionale. Che si prova a vestire i colori del proprio paese?
«É una domanda a cui non riesco a dare una specifica risposta. Sono un insieme di emozioni che prendono il sopravvento e che difficilmente si riescono ad esprimere in poche parole. Ricordo ancora la prima amichevole giocata al foro italico di Roma. Durante l’ inno di Mameli non riuscivo a cantare per il magone alla gola. L’emozione era talmente forte che pensavo di non riuscire nemmeno a giocare. Far parte della Nazionale é un privilegio e farò di tutto per tenermi stretta questa maglia».
Si riprende in campionato con la S.S.Lazio. Una partita che può darvi motivazioni particolari.
« Non una partita facile. Personalmente mi é rimasto un po’ di amaro in bocca collegato alla sconfitta in Coppa Italia , quindi questo è anche motivo per far bene. L’obiettivo da raggiungere adesso è un altro. Pensiamo a domenica. Sappiamo che non sarà una partita da sottovalutare e noi cercheremo di fare meno errori possibili per portare a casa i tre punti».
