La prima partita del girone gold di questo campionato in casa, contro le detentrici del titolo.
Uno streaming importante per noi e perdiamo tutto il primo tempo, la connessione è così scadente che non riusciamo per lunghi tratti a trasmettere un segnale video decente, ci affidiamo alla voce di Silvia in una sorta di radiocronaca per necessità.
Avevamo grafiche pronte, tutta una serie di contributi da condividere con gli spettatori e invece per lunghissimi tratti di questa partita abbiamo cercato di porre rimedio ad una situazione che ha rovinato l’esperienza dei nostri spettatori, anche di quelli nuovi che abbiamo ereditato dallo streaming dell’altra squadra che erano arrivati da noi sperando in una qualità migliore.
Ho perso. PUNTO.
Non sono stato in grado di prevedere la degenerazione del segnale all’interno della struttura, nonostante le antenne fossero solo a qualche decina di metri, il cemento armato non lascia scampo.
Ci era già successo, analizzando il problema avevamo individuato erroneamente la soluzione.
Ho perso.
Non me ne farò mai una ragione.
Odio perdere per la sensazione che ti lascia addosso e nella testa, odio perdere e non m’importa di vincere.
Non so se riesco a spiegare bene questa sensazione. Odio sentirmi così sconfitto, perché ho nella testa l’idea fissa che avrei potuto fare di più, che c’è qualcosa che ho tralasciato.
Non si tratta di voglia di vincere, ma di odio per la sconfitta.
Grazie a Emanuele e al suo smartphone tutta antenna, abbiamo trasmesso comunque un secondo tempo tecnicamente decente, ho registrato una degenerazione del segnale ma non così drammatica come con il mio smartphone.
Abbiamo portato in fondo questa partita, abbiamo ora tredici giorni prima della trasferta di Perugia, per analizzare la soluzione e applicarla, nel limite di un budget che ha già assorbito importanti risorse.
