Ho ricevuto tanti regali bellissimi per il mio compleanno, alcuni davvero inaspettati ma preziosissimi.
Uno di questi arriva da Ilaria, già da te che stai leggendo, probabilmente a fatica tra un sonnellino e l’altro sul banco di scuola.
Brian Clough, quando gli chiedevano se era il miglior allenatore di calcio, lui molto umilmente rispondeva:“non so se sono il migliore allenatore, certamente sono nella TOP ONE”.
Così mi sento libero di dichiarare che questo regalo è nella TOP ONE, dei regali speciali.
Perché non è semplicemente una maglia, una firma.
E’ un pezzo della tua vita, del tuo sudore, delle tue lacrime e del tuo sangue.
È il segno tangibile, il ricordo concreto di un tuo successo, nella vita e nello sport.
L’hai regalato a me, hai una vaghissima idea di quanto sia importante per me?
Sei amica di Federica, per uno strana chimica di donne che fanno cose un po’ fuori dal comune e lo fanno in maniera ancora più strana.
Sei una veneta che non beve altro che succhi di frutta, che si schianta con il quod contro le recinzioni della scuola, che ha paura delle montagne russe e delle salite in generale, ma non esita a gettarsi con il paracadute.
Sei coraggiosa, armata di quel coraggio di vita che ti fa restare in silenzio quando tutto il tuo mondo sembra parlare solo di te. Ti tieni tutto dentro e poi lasci esplodere la tua rabbia in campo, come gli atleti veri, quelli che per professione devono sopportarla quella pressione impropria.
Perché ogni volta che ti sento ripetere “io voglio solo giocare…” mi tornano in mente tutte quelle ragazze che invece hanno paura di gettarsi in qualcosa che non conoscono.
Per ogni cosa che ti rende unica, il ciuffo che impieghi ore a piegare e mi tocca aspettarti fuori dallo spogliatoio quella mezz’ora di troppo.
Seduto su quella panchina in un centro sportivo nella profonda periferia romana.
Avresti mai pensato che dei bimbi ti chiedessero come si fa a diventare te?, com’è essere Ilaria.
Com’è passare anni con l’impressione di essere sbagliata e poi ritrovarsi al centro di un cerchio travolta da mille domande.
I bimbi, non hanno filtri, ti dicono quello che pensano, sparato fuori direttamente dal cuore, gli interessa davvero perché loro sono così, nessun secondo fine.
Non fa nulla se non trovi le parole giuste, perché in fondo non esistono, loro ti guarderanno veramente negli occhi e capiranno, come abbiamo fatto noi.
Questo tuo regalo, segna l’inizio di un percorso, di una collezione di maglie di donne del cifaf, che mi è capitato d’incontrare e che mi hanno colpito per una qualche ragione particolare.
Sei la prima anche in questo, senza fare nessuno sforzo, ti è bastato essere semplicemente te.
Ti voglio bene.
La Maglia
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