Calcio

Questione di…centimetri

Non ho mai preso le difese del Milan in vita mia come quest’anno; sarà la sindrome da crocerossino che mi fa compatire una squadra che sta prendendo sberle in giro per l’Italia, sarà la mia sportività che mi porta a rispettare sempre un avversario che ha fatto insieme alla Juve la storia del calcio italiano e a livello di trofei internazionali ha fatto anche meglio. L’ultimo spunto per difendere questa società al momento indifendibile, senza soldi per comprarsi un giocatore degno di quella maglia, senza soldi al punto di dover abbandonare la storica sede di Via Turati per l’eccessivo costo da sostenere, me lo dà l’esonero di Allegri e il conseguente arrivo del tripede Seedorf.

Clarence Seedorf, 4 champions league vinte con 3 squadre diverse, giocatore di tecnica sopraffina, puro vivaio Ajax, una personalità fortissima, un vero allenatore in campo quando giocava ed ora il Milan gli affida la gestione tecnica fino al 2016. Un salto nel vuoto? È giusto puntare su un “allenatore” che fino all’altro ieri giocava nel campionato brasileiro e non ha mai allenato nemmeno una volta? Il tempo ci darà le dovute risposte, sicuramente le qualità personali e caratteriali ci sono, quelle tecniche dovrebbero esserci; secondo me diventerà un buon allenatore, non so se i risultati arriveranno già nell’avventura biennale a Milanello.

Ma torniamo alle caratteristiche del buon Clarence: un mio idolo dai tempi di Winning Eleven alla playstation, la prima play per intenderci, ossia quella che se avevi i giocatori che correvano a 99 oppure avevano 99 a potenza tiro eri in una botte di ferro; il destino ha voluto che per circa 5 anni consecutivi, 5-6 ore fisse al giorno, mi ritrovassi a casa di Bobo per sfidarci; lui prendeva la Juve, forte dei numeri di Zidane e Del Piero e delle cippelle di Davids e tacchinello Tacchinardi. Nell’evoluzione del gioco poteva disporre delle bombe di Nedved e della velocità dei vari Thuram e Camoranesi. Essendo anch’io juventino, ma volendo evitare la farsa di giocare quegli scempi di partite fra squadre uguali, ho girovagato un pochino le squadre della serie A, all’epoca dei fatti tempio indiscusso del calcio; mi deliziava la Roma con Batistuta che gli partivano certe bordate pazzesche, Totti pure non scherzava, e poi, visto che era un gioco patchato male (credo che la Roma fosse al posto dell’Austria) alcuni giocatori avevano l’estensione germanica nel proprio nome (Totti era Totting, poi c’era Zebinacne, e il mio preferito Nakatauser). Ma le gioie più belle le ho avute in rossonero: chiedete a Bobo quanti pomeriggi imbattuti ho passato. Era la squadra perfetta per quel gioco: un tridente con Shevchenko e Serginho sulle fasce(velocità 99 per entrambi) e in mezzo quel sagnellone di Bierhoff. Di li a poco si aggiunsero i vari Cafu, Kakà, Pirlo e soprattutto Clarence, idolo indiscusso la cui caratteristica principale è la cosiddetta “sedorfella”, ossia un tiro che si può fare da tutte le posizioni e arriva sempre e comunque a 300km/h sotto l’incrocio. Ecco il primo punto che mi rende simpatico Seedorf.

L’altro punto che lo rende il numero 1 è sicuramente il black mamba che il Signore gli ha donato: si narra che il primogenito di Ronaldo il fenomeno sia frutto del seme di Clarence. Significative le immagini in una finale di champions Juve-Real in cui un primo piano televisivo immortalava il Rocco olandese che addomesticava una bestia incontrollata nei suoi pantaloncini bianchi: Andrea la ricorderà, quella maledetta partita la ricordiamo anche per quello. Su Seedorf sono incontenibile, ce ne sarebbero centinaia da dire, non potevo quindi esimermi dallo scrivere questo articolo. Credo che sui social Seedorf sarà oggetto di una miriade di vignette e meme vari, quindi il mio è soltanto un antipasto di quello che ci toccherà almeno fino al 2016. E pensare che questo sogno di averlo come allenatore del Milan era quasi crollato vista la grossa campagna mediatica favorevole ad Inzaghi…un testa a testa emozionante, concluso allo sprint e vinto dall’olandese per una questione di centimetri…una quarantina circa.

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