Quello stadio che suona…

…come solo quelli relegati alla periferia del calcio televisivo sanno fare.
Quella voce che suona dentro a vecchi megafoni di metallo a bordo campo. Una voce che conosci bene ma non riesci ma a collegarla ad un volto. Quel viso sconosciuto a tutti, quella voce nota a tutti.
Ti accoglie quando arrivi, con pubblicità di aziende che solo chi è cresciuto nei dintorni può riconoscere. Ti guardi intorno e qualcuno si agita, distribuiscono bandierine, colorate, i colori della tua città. Forse non è nemmeno la tua squadra del cuore, come fai però a non emozionarti quando le nonnine vicino a te prendono tutto questo colore con entusiasmo e ti spiegano che li, oggi, la tifoseria di casa festeggerà i suoi quaranta anni di attività.
Noi non c’eravamo con il corpo ma il nostro cuore è volato lì in un attimo, è bastata quella voce, quell’entusiamo.
Perchè noi amiamo gli eroi, quelli che giocano per la maglia, per la loro città, per la passione che gli brucia dentro.
Siamo lì su quegli spalti ad applaudire giocatori che conosciamo solo noi, ricordando quando in quello stesso stadio, Palanca, un bomber vero faceva sognare una regione intera.