Calcio

Ronaldo vs Zidane

Luis Nazario Da Lima, soprannominato “fenomeno”. Ronaldo. No, Cristiano del Real Madrid, CR7, è un altro. Se un allenatore li avesse entrambi in rosa ed avesse un solo posto da titolare, Cristiano si accomoderebbe ogni maledetta domenica in panchina, perché Cristiano è fortissimo, ma Ronaldo è nel novero degli eletti del calcio, quelle 8-9 persone a cui il cielo ha dato un dono da sfruttare in un rettangolo verde. Cristiano si accontenterà di essere sicuramente un grande campione, fisicamente ed esteticamente superiore al fenomeno brasiliano. Ma in quel campo di calcio Ronaldo ha lasciato un segno che Cristiano non credo sia in grado di avvicinare.

Le progressioni ai tempi del Barcellona erano qualcosa di inavvicinabile, un esplosione di potenza unita ad un controllo di palla e ad un repertorio di giocate tipicamente brasiliano; uno di quelli che al pallone ha saputo dare del tu. Il miglior marcatore nella storia dei mondiali, in Europa ha sempre tenuto una media gol altissima rispetto alle partite giocate; chi ha giocato con lui dice che in allenamento era sempre svogliato, dava il 2% del suo potenziale quando c’era da curare la parte fisica, ma quando il mister dava i palloni lo spettacolo poteva avere inizio. Anche Fabio Capello, nonostante lo avesse allenato nella parabola discendente della sua carriera e con diversi chili in più del suo peso forma, ha dichiarato che è stato il più grande fra i tanti campioni allenati in carriera, anche meglio di Van Basten.

A detta di molti, il più grande giocatore del decennio 1995-2005, ed uno dei migliori 10 della storia del calcio. Con un pedigree simile ti aspetti un palmarès infinito, ed invece, escludendo i titoli individuali (2 palloni d’oro e 3 Fifa World Player) trovi 2 coppe del mondo (nel 1994, a 17 anni senza giocare nemmeno un minuto, e nel 2002 con una nazionale brasiliana fortissima che giocava per farlo segnare), qualche coppa e supercoppa di lega, una coppa Uefa, una coppa delle Coppe ed un solo scudetto, nel 2002-2003 col Real Madrid dei galacticos. Un po poco a livello di club, nonostante abbia vestito maglie come Barcellona, Psv, Inter e Real Madrid.

Zinedine Zidane, detto “Zizou”, se lo vedevi per strada prima che diventasse famoso l’avresti scambiato per un ricettatore albanese; arriva in una Juventus campione d’Europa in carica quasi da sconosciuto, per i primi 2 mesi è un oggetto misterioso. Quando si sblocca in una sera di novembre contro l’Inter non si ferma più: gol splendidi, assist al bacio, giocate deliziose. Da come tocca il pallone con i piedi, credi che possa tranquillamente scrivere un tema sia col piede destro che col sinistro. Lui danza col pallone fra i piedi, lo porta a spasso per il campo senza mai guardarlo, lo sente e basta. Fosse nato qualche anno prima o dopo sarebbe stato senza dubbio il giocatore migliore della sua epoca; purtroppo, quando la tua carriera è contemporanea a quella del fenomeno, sei costretto ad essere paragonato a lui. Zidane non ha paura di nessun confronto, è uno che parla molto poco ma fa molti fatti in campo. Ed è proprio da quello che il campo ha detto che voglio partire. Ogni volta che Ronaldo ha giocato contro Zidane, è uscito metaforicamente con le ossa rotte, sia con i club che con la nazionale. A partire dal famoso Juventus-Inter del famoso rigore non dato, passando per i seguenti incontri fra le 2 squadre, fino ad arrivare all’indimenticabile 5 maggio del 2002, a livello di club Zidane è sempre uscito vincente. Quando i 2 campioni si sono sfidati ai mondiali, il povero Ronnie ha dovuto sempre rendere onore a chi lo ha battuto sul campo: la finale del mondiale del 1998 è uno Zidane show, una doppietta quando tutti dicevano che sarebbe stata la serata di Ronaldo; i quarti di finale del 2006, la terzultima partita della carriera di Zizou, è stata un capolavoro assoluto, una partita giocata sul filo della perfezione, doppi passi, roulette e assist per il gol di Henry che butta fuori il superfavorito della vigilia Brasile di Ronaldo.

Per vincere un campionato, Ronaldo ha dovuto seguire Zidane a Madrid, e li è riuscito a conquistare anche una coppa intercontinentale.

Insomma, se il risultato del campo ha ancora un valore, Zidane ha dimostrato di essere almeno alla pari di Ronaldo; purtroppo paga il fatto, per molti italiani, di essere francese e di essere un simbolo della Juventus.

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