Calcio

L’anno che verrà

Ogni volta che c’è un mondiale alle porte, la stampa nazionale crea i soliti tormentoni per cercare di manipolare le convocazioni “a furor di popolo” di grandi giocatori a fine carriera che però, per scelta propria o del ct di turno, non facevano parte della nazionale nel periodo delle qualificazioni.

È stato così per Roberto Baggio nel 1998, quando Cesare Maldini cedette al volere del popolo (ma soprattutto dei giornalisti) ma nonostante la presenza in campo del Divin Codino siamo usciti ai quarti contro i futuri campioni del mondo francesi ai rigori; lo stesso Roberto si ripropone nel 2002 come possibile convocato per il mondiale nippocoreano, reduce da un grande finale di stagione col Brescia dopo esser stato infortunato fino ad aprile, ma il Trap decise che il 35enne non era da portare; nel 2006, con Baggio ritiratosi un paio di stagioni prima e Lippi sulla panchina della nazionale, non ci sono tanti fenomeni che possano far titubare il grande Marcello: facile quindi lasciare a casa Cassano (noti problemi privati fra il barese ed il viareggino) con Iaquinta e Inzaghi 5° e 6° attaccante; un po più difficile lasciare a casa Panucci ma anche qui gli attriti personali fra giocatore ed allenatore sono determinanti: in Germania ci va Oddo, anche lui poco apprezzato da Lippi che però si trovò quasi costretto a portarlo per accontentare la stampa romana di fede laziale. Del mondiale del 2010 non ricordo granchè, solo che Totti si candidò per partire per il Sudafrica nonostante nel 2007 avesse dato l’addio alla nazionale.

E quest’anno ci risiamo; dopo ogni giornata di campionato ci toccherà sentire che l’eroe di giornata meriterebbe la convocazione: una settimana sarà Cassano da Parma, un’altra ancora Totti da Roma, poi Di Natale da Udine, senza dimenticare il giovane Toni da Verona. Non vado oltre con i nomi, ce ne sarebbero decine in ogni ruolo; la realtà è che bisognerebbe saper voltare pagina definitivamente, non credo che un Di Natale possa dare più di un Insigne (sia a livello tecnico che lessicale) e non credo nemmeno che Cassano sia più affidabile di Giuseppe Rossi, un ragazzo che sta rientrando bene da un grave infortunio. Penso che nella carriera ognuno abbia la sua chance: questi 4 nomi che ho portato ad esempio l’hanno avuta, ovviamente per meriti propri e non per gentile concessione; alcuni di loro hanno avuto la fortuna e l’abilità di sfruttarla ed altri no. È giusto che ora questa possibilità sia data a ragazzi altrettanto validi, forse non ancora dei campioni ma che potrebbero diventarlo se ci fosse un progetto che punta su loro. Dipendesse da me utilizzerei molto di più Verratti rispetto a quanto sta facendo Prandelli, in modo da alternarlo di più con Pirlo che ancora oggi non ha intenzione di lasciare quel posto in mezzo al campo.

Lascerei a casa senza pensarci 2 volte Thiago Motta, un giocatore ma soprattutto un uomo(?) che non ho mai stimato. Molto dipenderà dal campionato: le squadre che arriveranno ai primi posti avranno probabilmente più giocatori convocati (Juventus, Napoli e Roma), poi ci saranno quei 3/4 calciatori del Milan che saranno fra i 23 ed infine qualche giocatore che rappresenterà qualche minoranza della serie A o di qualche campionato straniero. Il dramma (sportivo) è che molte delle fortune dell’Italia passeranno da Balotelli: l’inizio di stagione non è incoraggiante (3 giornate di squalifica su 7 disputate)…se il buongiorno si vede dal mattino….

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