Calcio

El Niño

Fernando José Torres Sanz, più semplicemente Fernando El Niño Torres.
Ho avuto la fortuna da innamorato e appassionato di calcio di seguire e di poter vedere dal vivo tantissimi campioni. Maradona, Platini, solo per citare quelli perduti nel tempo della mia memoria. Ebbi perfino l’occasione di vedere dal vivo Dennis Bergkamp con la maglia dell’Ajax che affrontava il Fortuna Sittard.
Alcuni giocatori colpiscono qualcosa a metà strada tra il cuore e il cervello. Così accade per me e per Fernando Torres. Non la versione sbiadita con i capelli rasati che ora indossa la casacca numero nove del Chelsea.
Parlo di quella in maglietta rossa e numero bianco, che corre sotto al Kop ad Anfield Road.
Quando gioco ad un qualsiasi gioco di calcio, il primo giocatore che cerco di portare nella squadra che controllo è lui, il centravanti spagnolo.
Il ragazzo prodigio, il goleador con quell’eterna faccia da bambino, arriva in uno dei più grandi club di calcio del pianeta e sorprende tutti.
Sotto la guida magistrale di Rafa Benitez, Fernando Torres diventa il primo giocatore dai tempi di Robbie Fowler a realizzare venti gol in stagione. Diventa il giocatore che più in fretta ha realizzato 50 gol in campionato, nella storia del club. Di quel giocatore, devastante, capace di realizzare ventiquattro gol in 33 partite di campionato, non si può che venerare la classe.
Giocava quello straordinario attaccante in un Liverpool stellare, quello con Xabi Alonso, Steven Gerrard, Mascherano… amato da una città e da tifosi abituati ai grandi attaccanti, ai campioni fuori da ogni definizione.
Sposato senza il glamour che ha accompagnato cerimonie analoghe di molti suoi colleghi, mai sui tabloid per scandali sessuali, mai fuori dalle righe nemmeno dei momenti bui della sua carriera.
Guardate bene il suo avambraccio, se vi capita ora di seguire una partita nella quale è impegnato. Vedete quella scritta? Non riuscite a decifrare la scrittura vero?
Si tratta di Tengwar, l’antica lingua uscita dalla penna di J.R.R. Tolkien. Usata per descrivere l’angelica lingua dei Valarin da cui poi discenderanno le lingue degli elfi.
C’è solo un Fernando. C’è solo El Niño.
Indossa la maglia numero nove e corre ad inginocchiarsi sotto la Kop.

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