Calcio

On the sidelines 14

C’è un ragazzino di sedici anni, la stampa lo chiama il “Messi” dell’Adriatico, straordinari mezzi tecnici, in campo non riesce però a farsi valere. Uno di quei calciatori che fanno  cacciare gli allenatori, ci riesce quasi anche con te. Lo schieri prima a ridosso delle punte, ma finisce con il culo per terra per quasi tutto un tempo. Tenti ancora, facendolo arretrare, in mezzo al campo. Dopo qualche passaggio filtrante, qualche dribbling, gli avversari gli prendono le misure e finisce con il non vedere mai il pallone. Continui a schierarlo, se gli fai mancare ora la tua fiducia lo distruggerai come atleta. Ombre e luci. Sei nel tuo ufficio, nel ventre oscuro dell’Adriatico. Bussano alla porta, due tuoi giocatori entrano, due che non ti aspetti. Costinha e Ganci. “Mister abbiamo bisogno di parlarle”. Il portoghese l’hai messo in camera con Verratti durante il ritiro, Ganci invece è l’uomo che hai confinato sulla fascia destra per far giocare il ragazzino come trequartista. “Sedetevi”. Ti raccontano che la tua giovane promessa ha passato notti insonni, che ha paura di fallire, di non essere in grado di sopportare l’enorme pressione che le sue qualità come calciatore hanno generato. Le hai viste in campo queste cose, per quanto tu abbia incoraggiato, sostenuto e protetto Marco, non è pronto, temi che se la squadra in un momento di bisogno si poggiasse a lui, andrebbe in pezzi e con lui l’intera stagione. Ti alzi dalla tua scrivania, vai verso le ampie finestre che s’affacciano sul mare. “Era vostro compito aiutarlo in questo, la stagione inizia tra due settimane, questo è un fallimento collettivo”. Indichi Ganci. “TI sposto in mezzo, dietro alle due punte. Il ragazzino sarà il tuo rincalzo, se lui fallisce in questa stagione per te in questa squadra non ci sarà più posto”. TI volti, senti le sedie spostarsi poi la porta che si chiude.
Nelle prime quattro giornate raggranellate un solo punto. Un merdoso pareggio in casa, all’ultimo minuto dopo una serie di rimpalli fortunosi. I giornali locali dubitano già che mangerai il panettone, il tuo presidente è l’unico a credere che riuscirai nell’impresa, ti difende sui giornali e alla televisione. Sai che su alcuni giocatori non potrai più contare, non ti vogliono qui, non sopportano i tuoi metodi e rimpiangono l’influenza che prima avevano sulla squadra e nella società. Ma il presidente ha sposato la tua filosofia, nessuno è più importante del club, nessuno viene prima del Pescara. Mirko ti ha chiamato da Milano, c’è un giovane attaccante, Marco Zigoni, segna a raffica nel campionato primavera, convincete la sua famiglia a farlo venire a giocare nel Pescara, gli racconti la tua idea di gioco e di come un giocatore come lui può trovarsi al centro di una rivoluzione.

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