Futsal

Rossella Caputo, la guerriera di tutti: pochi giorni al secondo memorial

Sabato 19 agosto, presso il campo sportivo “Olimpia” di Carosino, tutti insieme per ricordare l’ex giocatrice di Ternana, Salandra e Martina. Start alle ore 19, lunga la liste delle amiche di sempre presenti.

Un altro anno volato via col suo sorriso ben impresso nella mente di chi l’ha amata e accompagnata fino all’ultimo, tra un ricordo e l’altro sempre vivo forgiato nell’anima. Non è mai banale e fuori luogo ricordare Rossella Caputo, la guerriera dalle sfumature italo tedesche ed ex giocatrice – tra le altre – di Ternana, Salandra e Martina, specie a pochi giorni dal secondo memorial a lei intitolato in programma sabato 19 agosto presso il Campo Olimpia di Carosino (Ta) a partire dalle ore 19. In programma due tornei: otto squadre maschili e cinque quelle femminili, quest’ultime formate da ex compagne con le quali Rossella ha condiviso le sue esperienze tra futsal, appunto, e calcio a 11, vedi Francavilla. Compagne sì, ma soprattutto amiche di sempre che hanno risposto – e non poteva essere fin da subito “presente!”. Tra queste Marika Mascia, Maria Caramia, Maria Preite, Serena Sergi, Tonia Di Turi, Ersilia D’Incecco, Susy Nicoletti, Fabiana Pastorini, Lucy Campanile e Teresa Sangiovanni, come rappresentanti del “comparto futsal”, senza dimenticare le “calcistiche” Ilaria Trotta e Rossana Pinto, ex compagne di Rossella nel Francavilla. Una serata da trascorrere insieme sorridenti e senza malinconia alcuna, perché questo al kaiser Caputo non piacerebbe affatto.

LA GUERRIERA DI TUTTI Tra le amiche del cuore di Rossella, fanno capolinea i pensieri di Lucy Campanile e Teresa Sangiovanni (Stone Five Fasano), accompagnate da Susy Nicoletti. Ricordi semplici ma che sapientemente descrivono lo splendido rapporto, mai sopito nemmeno un istante anche dopo la sua prematura scomparsa causata da un male incurabile, tra Rossella e le sue amiche. «Ho avuto il privilegio di conoscere Ross nel 2007. Il sorriso, la tenacia, la genuinità erano le sue maggiori qualità – spiega Campanile – qualità che ho avuto la fortuna di vivere spessissimo in campo e fuori e che l’hanno resa, di fatto, la guerriera di tutti. Era una ragazza che non aveva mai il bisogno di ostentare ciò che era o aveva – continua la giocatrice del Fasano – perché era semplicemente lei. Il suo sorriso è nella mente di tutti noi, a ricordarci sempre ciò che più vale in questa vita. Mai smetterò di ringraziarla per questo». Le fa eco la compagna di squadra Sangiovanni, con lo sguardo rivolto al cielo: «Per poco tempo abbiamo condiviso esperienze, momenti difficili, piacevoli e intensi di emozioni. Il tuo sorriso e la tua forza, Ross, sono stati e sono tuttora per me ricordi ma al tempo stesso esempi per affrontare la vita in modo pieno e consapevole. Prima di ogni partita rivivo i momenti in cui tu riuscivi a trasmettermi serenità con il tuo modo di fare e con le tue battute. Pur non essendo più tra noi, ti sento comunque sempre presente e vicina». In ultimo, ma non certo per importanza di pensiero, arrivano le parole di Susanna Nicoletti: «Non è facile trovare le parole giuste per descrivere Rossella – ammette candidamente la giocatrice salentina – però quando penso a lei ho l’immagine di una guerriera che ha lottato fino all’ultimo respiro senza perdere, in realtà, la sua battaglia. E questo per un motivo molto semplice: non ha mai smesso di sorridere. Era proprio lei a dare forza e sostegno alle persone che le erano accanto, io dal canto mio le ho ripetuto più volte che era un esempio di vita. Vicino a lei non potevi che sentirti piccola piccola – chiosa Nicoletti – perché vederla lottare così contro quel mostro e mantenere la stessa energia positiva era qualcosa di straordinario. Era ed è ancora il mio eroe». Pensieri che saggiamente descrivono Rossella Caputo. E chi meglio delle sue inseparabili amiche poteva farlo. Tutte insieme, ancora una volta, per ricordare il kaiser Caputo. Senza dolore, però. Quel maledetto che sa essere sordomuto: sordo perché ascolta solo se stesso, muto perché non ci sono parole che possano parlarne. Ma di parole in questo caso parole ce ne sono, e sono così dolci e cariche d’affetto da essere più forti dell’idea  che in un solo momento può accadere quello che non vorremmo accadesse mai.

 

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