Storie

Tra le feritoie di una partita speciale

Se hai dedicato molti anni alla tua disciplina sportiva, prima da giocatore, poi da allenatore, da dirigente, assorbendone emozioni, gioie e delusioni, non è facile, svestirsi e indossare il costume del radiocronista. Domenica a Sarcedo, non appena entro nella struttura del Futsal Breganze, tutte le emozioni di una vita sportiva mi trapassano da capo a piedi. Non sono lì per giocare o per allenare. Non sono lì per parteggiare. Sono lì per raccontare. Scendo le gradinate. Le squadre si scaldano e gli occhi mi cadono subito su chi in questi anni di futsal femminile non ha perso una stagione; Neka, Juliana Bisognin, Pinto Dias. Le osservo mentre effettuano il riscaldamento e la testa vola a Preci, paese umbro, oggi martoriato dal terremoto. Preci rimarrà una delle pietre miliari del futsal femminile. Come del resto Breganze e il Veneto in generale, che crede fermamente nel progetto del futsal femmile, soprattutto a livello giovanile.

Mentre le squadre fanno il loro rientro negli spogliatoi per indossare le maglie da gioco e presentarsi agli arbitri, è come se fossi con loro. Tra olio canforato, nastri adesivi attaccati e poi strappati e poi ancora riattaccati alle scarpe, ognuno racchiuso nel suo rituale scaramantico che trova parziale sfogo, nell’urlo di “battaglia” che abbraccia tutti in quello spogliatoio. Mi pervade quest’aria di casa, di esperienza vissuta, di adrenalina che spacca i muri. Non ho ancora acceso il microfono, che le squadre stanno per entrare in campo. Volto lo sguardo verso gli spalti che si sono riempiti in silenzio quasi vivessero la mia stessa emozione.

Futsal Breganze e Ternana, fanno il loro ingresso in un silenzio surreale. Il pubblico è come sospeso, quasi si dovesse aprire il sipario. Accendo il microfono, ho quasi paura di disturbare, sono attimi belli, intensi. Breganze è in testa ancora imbattuta dopo sette gare, consapevole di aver costruito sino ad adesso un piccolo capolavoro, inaspettato nei pronostici iniziali. La Ternana ha ripreso a correre dopo un inizio stentato sul quale ha senz’altro pesato il rinnovamento della rosa e il cambio tecnico. La Ternana ha bisogno di proseguire nella striscia positiva che l’ha riportata ad essere squadra vincente. Il Breganze vive quello stress mai spiegato, che a volte ti schiaccia; la paura di vincere, che gli studiosi moderni hanno tradotto letteralmente in greco nikefobia, per render tutto più figo.

Una foto di gruppo delle due squadre (bellissima), smorza la tensione e stura la voglia di tifare dei presenti; da una parte i padroni di casa, dall’altra l’appassionatissima tifoseria rossoverde.

E’ Partita!!! Le due squadre manovrano ma trovano subito difficoltà negli sfoghi laterali, la Ternana appare più disinvolta; Pascual non ha timore a gestir palla, è una giocatrice sicura dei propri mezzi, inizialmente affiancata dalla giovane nonché nazionale Coppari e dalla coppia Renata e Tainá.
Il Breganze ha un avvio timoroso, quasi le gambe fossero paralizzate; la nazionale Prando appoggiata dall’ esperienza di Pinto Dias, Navarro Saez e Buzignani pivot. I portieri, Tardelli per il Breganze, Mascia per la Ternana, forse le due migliori in Italia al momento e fin da subito protagoniste.

Renata imperversa, gioca con il sorriso e mentre sorride punta l’avversario e calcia; difficile che la palla vada fuori dallo specchio. Adoro questo tipo di giocatrice che appena riceve palla, si mette testa testa a puntare l’ avversario. Forse potrebbe essere più cattiva sotto porta ma lei vuole divertire se stessa e il pubblico; appena un minuto ed eccola! Dribbling secco e sinistro che Tardelli devia sulla traversa. Poco dopo il vantaggio rossoverde; punizione decentrata a sinistra, fuori dall’ area difesa dal Breganze. Sulla palla Tainá Santos. Tardelli sfalza la barriera. Tainá trova un pertugio, l’unico, tra la barriera e la porta; 0 a 1.
La reazione del Breganze c’è; la Ternana controlla. Lo sviluppo del gioco in fascia è difficoltoso per entrambe le squadre. Si cerca dunque di sfondare per linee centrali; ne scaturiscono break e capovolgimenti di fronte che saranno il filo conduttore del match fino al suo termine. Renata sembra prendere le misure alla porta e coglie due legni, dall’altra parte gli intercetti e le ripartenze di Navarro Saez creano qualche scompiglio, fino a quando Tainá Santos al tredicesimo, decide di sfondare sulla sinistra con tutta la sua potenza; sinistro a centro area, incertezza di Tardelli, capitan Cerato in ripiegamento devia la palla in rete; 0 a 2. Mancano 3 minuti alla fine ma lo spettacolo deve ancora cominciare. E’ il 18’ Renata, decide di regalare “una goccia di splendore” alla partita; dribbling secco, sinistro e palla sotto l’incrocio. Pubblico in piedi!

Una rete del genere avrebbe schiacciato il morale di chiunque. Il Futsal Breganze però, appartiene a quella rara specie di squadre dotate di una forza interiore e un senso di appartenenza tali, da non permettere alcuna arrendevolezza. Cinquanta secondi dopo la perla di Renata, Tardelli passa con i piedi dritto per dritto a Buzignani, appoggio a Navarro Saez che con destrezza attende il rimorchio di Pinto Dias: classico “ colpo da biliardo” rete dell’ 1 a 3. Primo tempo finito, partita riaperta.

La seconda frazione di gioco è pirotecnica, Breganze vuole giocarsi il tutto per tutto e la Ternana vuole chiudere la partita. Sono dieci minuti di capovolgimenti di fronte, continui; Brandolini coglie il palo che avrebbe dato il quattro a uno alle umbre. Le Venete sono aggressive su tutte le seconde palle; sale in cattedra Navarro Saez, la giocatrice catalana in ogni sua ripartenza è assistita dalla velocità di Cinthia Pereira. E’ il sesto minuto, quando quest’ultima in velocità si fa tutto il campo, colpisce il palo e trova Navarro Saez li pronta a ribadire in rete; due a tre. Poco dopo Pinto Dias, inventa un colpo dei suoi e colpisce l’incrocio dei pali. E’ il momento di massimo sforzo per le venete. Le ternane non si fanno intimorire e la coppia Renata – Tainá Santos è sempre pronta a colpire; Bisognin subentra sempre nei momenti nei quali c’è da riequilibrare la squadra, l’apporto di Pamela Presto è prezioso, nel dar fiato a Pascual e compattare la difesa. Se tutto ciò non è sufficiente ci pensa Mascia. E’ un gran secondo tempo, che si affievolisce nei minuti finali, quando le due squadre sono ormai esauste. Finisce una partita “speciale”, con la vittoria della Ternana e la prima sconfitta stagionale del Futsal Breganze.

La Ternana è un bellissimo fiore che sta sbocciando; e se queste sono le premesse, vista anche l’assenza di Maite, il Presidente Basile e i tifosi più calorosi d’Italia, avranno da divertirsi per molto tempo. Mio unico rimpianto nostalgico è l’aver visto appena Neka in campo.

Il Futsal Breganze non ha niente da rimproverarsi; è in vetta alla classifica e può concedersi questo sogno. Il capitano Chiara Cerato sul suo profilo FB, ha riportato una frase del grande Muhammad Alì; “ I campioni non si fanno nelle palestre. I campioni si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione”. Forse è questo “Credo” a rendere Breganze una squadra che non smette mai di sognare e di volare alto.

Gabriele Benedetti

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