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Di lenzuola non stirate, salsicce non mangiate e football

[otw_shortcode_quote border_style=”bordered”]Le storie portano altre storie. Te le racconti così tra un bicchiere di birra, uno di vino, con la stanchezza che ti mangia i pensieri, ma rimani li, perché le occasioni per incontrarsi sono poche e troppo preziose. Ci si ritrova a essere “sbagliati” tutti nello stesso momento, per ragioni simili e nelle stesse circostanze. Arriva così e corre sulla rete questa storia, per me che la leggo, è come se arrivasse su una carta da lettere, di quelle un po’ sgualcite, scritta di traverso con una biro blu scura. Leggetela con me. [/otw_shortcode_quote]

Di lenzuola non stirate, salsicce non mangiate e football.
Come il 99% delle nostre comunicazioni, tra i mille messaggi vocali che loro sanno quanto odio e mi mandano ugualmente per ridere di questa mia idiosincrasia, la richiesta arriva via Whatsapp.
“Possiamo dormire da te domenica sera?”
“Certo!”
Ci si ritrova, dopo una giornata per me partita all’aeroporto di Bologna, per prelevare un palermitano, consegnarlo poi a casa mia a un romano, in modo che possa andare uno ad allenare e l’altro a giocare a Ferrara.
Partiti invece loro, sabato da Pescara per andare ad allenarsi a Ferrara per giocare domenica a Bologna. Arriviamo a casa mia per una merenda-aperitivo-cena iniziato alle 17.30 con piadina e friggione e finito alle 22.00 con crema e fragole durante il quale si è parlato delle ormai famigerate lenzuolam che io non sono riuscita a stirare e che mi hanno psicotizzato per 36 ore, di profili Facebook cognome-nome, di amori “perfetti” sbandierati ai quattro venti, di superomismo, di cani gelosi (il mio), di gatti inverosimili (i loro), di isterie post partita, di relazioni umane, di professionalità, di amici e di meno amici e alla fine nessuno ha mangiato le salsicce.
Cosa mi lascia a me esterna, ci tengo a rimanere tale sia chiaro, questo benedetto football?
Trasferte assurde con ritmi peggio che al lavoro.
Chat diurne, serali, notturne, interminabili.
Telefonate sempre e soltanto dopo le 23.00, io ho bisogno di dormire maledetti voi!
Risate, tante e belle che non le posso spiegare.
Tanta gente che se te la provi a inventare non esce così delirante com’è.
Molti conoscenti più o meno buoni.
Alcune persone che sembrava stessero solo aspettando me, per farsi ascoltare davvero.
Pochi amici, ma amici veri.
Qualcuna delle persone più importanti della mia vita,è qui.

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